Medio Oriente: oggi l’appello palestinese all’Onu, stato d’allerta in Israele
È la giornata chiave all’Onu per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Oggi
pomeriggio il presidente palestinese Abu Mazen presenterà una richiesta ufficiale
davanti alle Nazioni Unite. Ultimi tentativi diplomatici per evitare lo scontro davanti
al Consiglio di Sicurezza. Intanto in Israele, stato d’allerta elevato per il timore
di disordini. Ventiduemila agenti presidiano la Cisgiordania e la Spianata delle moschee
a Gerusalemme est. Il servizio di Fabrizio Angeli:
Tra poche
ore a New York il leader dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen depositerà
nelle mani del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, la richiesta di riconoscimento
formale della Palestina per poi pronunciare il suo intervento davanti all’Assemblea
delle Nazioni unite. L’hanno già definita “la mossa diplomatica perfetta”, quella
capace di dividere il mondo intero in due schieramenti contrapposti. Da una parte
Israele, che teme l’accerchiamento di tutto il blocco arabo, e gli Stati Uniti, che
vogliono evitare a tutti i costi l’aumento dell’instabilità nella regione mediorientale
ed hanno già annunciato il veto in sede di Consiglio di Sicurezza. Dall’altra il mondo
arabo, ora appoggiato anche dalla Turchia di Erdogan. In mezzo la diplomazia occidentale,
con Sarkozy che critica apertamente Obama e i mediatori che spingono ancora per far
ripartire i negoziati di pace lontano dal Palazzo di Vetro di New York. Intanto nelle
città palestinesi si annunciano manifestazioni pacifiche, ma anche proteste contro
l’esercito israeliano. A inasprire un clima già molto teso ci ha pensato ieri il discorso
di Ahmadinejad, concluso con l’abbandono dell’aula da parte dei delegati occidentali.
Il presidente iraniano ha attaccato Israele e gli stessi Stati Uniti, che ostacolerebbero
chiunque “metta in discussione l’Olocausto e gli eventi dell’11 settembre”.
Afghanistan,
morti tre soldati italiani In Afghanistan, tre militari italiani hanno perso
la vita oggi in un incidete stradale presso la base di Herat. Sale così a 44 il bilancio
delle vittime italiane nella missione Isaf nel Paese asiatico. Intanto, nella capitale
Kabul, disordini hanno fatto da sfondo alla sepoltura dell’ex presidente e mediatore
per la pace Rabbani, ucciso in un attentato talebano martedì scorso. Nel discorso
pronunciato poco prima dell'orazione funebre, nel palazzo presidenziale, il capo di
Stato Karzai ha promesso di proseguire negli sforzi per arrivare a un accordo di pace
con i talebani.
Usa – Pakistan, terrorismo I vertici dell’esercito
Usa hanno accusato apertamente il Pakistan di “esportare la violenza in Afghanistan”
e usare la rete terroristica di Haqqani come “strumento politico” per aumentare la
propria influenza nella regione. Il ministro degli Esteri pakistano, Hina Rabbani
Khar, ha manifestato disappunto. “Se non si cambierà registro – ha ammonito il capo
della diplomazia pakistana - gli Usa ci perderanno come partner e alleato”.
Siria,
violenze I dissidenti siriani hanno indetto per oggi il trentesimo venerdì
di protesta consecutivo contro il governo di Assad. Le dimostrazioni odierne saranno
dedicate al tema dell’“unione dell’opposzione”. Intanto, sul terreno non si fermano
le violenze. Gli attivisti denunciano di almeno quattro civili nella regione di Homs.
L'agenzia ufficiale Sana parla di cinque soldati uccisi in un agguato teso nella regione
meridionale di Daraa da non meglio precisati terroristi armati.
Il Cern
annuncia: superata la velocità della luce La velocità della luce è stata superata.
Il sorprendete risultato è stato ottenuto nell’ambito dell’esperimento internazionale
Opera, condotto dal Centro europeo per la ricerca nucleare (Cern). L’operazione ha
coinvolto i laboratori di Ginevra, in Svizzera, e quelli del Gran Sasso, in Italia.
I dati, resi noti questa mattina, dimostrano che i neutrini viaggiano ad una velocità
di circa 60 nanosecondi superiore a quella della luce. La scoperta, se confermata,
potrebbe sancire il superamento della teoria della relatività di Einstein. Per conoscere
l’obiettivo della ricerca e la sua portata storica, Marco Guerra ha intervistato
Alessandro Paoloni, ricercatore dell’istituto nazionale di fisica nucleare
e membro del team di Opera che ha effettuato la misura:
R. - I ricercatori
del Cern hanno prodotto un fascio di neutrini ed hanno misurato la partenza di questo
fascio. I ricercatori dell’esperimento “Opera”, al Gran Sasso, hanno invece misurato
il tempo di arrivo dei neutrini. Hanno misurato la velocità, cioè il rapporto tra
lo spazio percorso ed il tempo impiegato a percorrerlo.
D. - Può spiegarci
la portata di questi risultati ed il vero obiettivo di questa ricerca?
R.
- “Opera” è un esperimento che è stato progettato per studiare le oscillazioni dei
neutrini. Esistono tre tipi di neutrini e, nel loro percorso, per effetto della meccanica
quantistica, possono mutare di specie. Un esperimento del genere, con l’ausilio delle
tecniche moderne - come il Gps, per sincronizzare gli orologi del Cern e del Gran
Sasso o per misurare con precisione la distanza tra il Cern ed il Gran Sasso -, permette
anche una misura precisa della velocità dei neutrini, che si reputava fosse quella
della luce. Ad una prima - ma completa - analisi, sembra che questi neutrini arrivino
60 miliardesimi di secondo prima della luce, e questo è un risultato sorprendente.
Tanto sorprendente che prima di dire che la teoria della relatività viene superata
da questo risultato, sono personalmente dell’idea che debba essere soggetto a delle
verifiche. L’analisi è completa e pubblicabile dal punto di vista dell’esperimento,
però prima di credere ad un risultato del genere anche io, che faccio parte dell’esperimento,
voglio controllarlo.
D. - Perché è considerata una scoperta di portata
storica?
R. - Se fosse confermata, sarebbe certamente una scoperta di
portata storica, perché effettivamente contraddice la teoria della relatività. Andrei
però cauto nel fornire spiegazioni sul perché i neutrini sembrano andare più veloci
della luce, perché ricordo che nel 1987 vennero osservati dei neutrini prodotti nell’esplosione
di una supernova e non avevano quest’anticipo che invece si è osservato al Cern. Potrebbe
anche esserci una spiegazione legata al fatto che i neutrini osservati da noi attraversano
la materia. Questa cosa è altamente rivoluzionaria: si deve tener presente che è un
qualcosa che contraddice tutto quello che si è studiato dai tempi dell’università.
D.
- Prevede delle possibili applicazioni pratiche di questa scoperta, in ambito scientifico?
R.
- Probabilmente la velocità dei neutrini è un qualcosa che non avrà una conseguenza
pratica. Dalla ricerca collegata a tutto questo, però, potrebbero sorgere degli spin-off
e quelli certamente potranno essere concretamente utili. In questo caso specifico,
per ottenere questa misurazione, sono state utilizzate le tecniche più avanzate del
gps. Ci troviamo dinanzi ad un “procedimento al contrario”: siamo noi che abbiamo
utilizzato gli sviluppi più recenti della tecnologia, una volta tanto, mentre di solito
avviene il contrario. Succede cioè che nel fare la ricerca di base si sviluppano delle
tecnologie avanzate, mentre in questo caso abbiamo utilizzato noi le tecnologie più
avanzate. (vv)
Economia – G20 Ennesima giornata negativa per
le borse mondiali, intanto dalla riunione del G20, tenutasi ieri negli Stati Uniti,
arriva l’impegno ad una risposta forte e coordinata contro la crisi e il sostegno
per attuare misure per stabilizzare il sistema finanza. “Siamo impegnati a sostenere
la crescita, attuare credibili piani di risanamento dei conti pubblici e assicurare
una crescita forte,sostenibile e bilanciata”, si legge nel comunicato diffuso al termine
dell’incontro.
Sudan: ribelli attaccano un posto di blocco, 13 morti Dodici
militari e un civile sono rimasti uccisi ieri in un attacco portato da un commando
di ribelli contro un posto di blocco al confine con la nuova Repubblica del Sud Sudan,
indipendente dallo scorso 9 luglio. Secondo fonti dell’Onu l’attacco è opera di miliziani
di una cellula appartenente agli ex ribelli del Sud.
Elezioni in Zambia:
vince il leader dell’opposizione ostile alla presenza cinese Il leader dell’opposizione
della Zambia, Michael Sata, ha vinto le elezioni presidenziali tenute martedì nel
Paese dell’Africa centro-meridionale, battendo il presidente uscente Banda per poco
meno di 200 mila voti. Ex colonia britannica, la Zambia è alle quinte libere elezioni
dal 1991 ed è uno dei pochi Stati africani a non aver conosciuto guerre civili e devastazioni
dopo l’indipendenza, ottenuta nel 1964. Maggior produttore di rame nel Continente,
è uno dei Paesi più poveri del mondo, con oltre il 70 per cento della popolazione
sotto la soglia di povertà, e ha attirato da anni ingenti investimenti da parte della
Cina. Il neo presidente Sata ha fondato la sua ascesa politica proprio sulla retorica
anti-cinese, particolarmente efficace nella “Cintura del rame” nel nord del Paese,
dove la popolazione lamenta bassi stipendi e l’assenza dei più basilari diritti sindacali.
Turchia
– Cipro Una nave turca è salpata stamani dal porto di Urla, vicino Izmir, sul
Mar Egeo, per una missione d’esplorazione di giacimenti di gas a largo di Cipro. Da
giorni ormai è tensione tra la Turchia e la Repubblica di Cipro: il rappresentante
di Nicosia ha denunciato all’Onu “provocazioni” turche sullo sfruttamento delle risorse
dell'isola.
Messico: narcotraffico, trovati altri 11 cadaveri a Veracruz Altri
undici cadaveri sono stati trovati a Veracruz, città marittima del Messico orientale,
a 48 ore dal ritrovamento di 35 corpi lungo la strada. L’ondata di omicidi legata
al mondo del narcotraffico e della criminalità è arrivata in seguito al vertice delle
procure che si è tenuto proprio a Veracruz. Da oltre un anno il Paese è scosso dalla
guerra tra cartelli di droga. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra
e Fabrizio Angeli)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LV no. 266