2011-09-23 15:18:59

Medio Oriente: oggi l’appello palestinese all’Onu, stato d’allerta in Israele


È la giornata chiave all’Onu per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Oggi pomeriggio il presidente palestinese Abu Mazen presenterà una richiesta ufficiale davanti alle Nazioni Unite. Ultimi tentativi diplomatici per evitare lo scontro davanti al Consiglio di Sicurezza. Intanto in Israele, stato d’allerta elevato per il timore di disordini. Ventiduemila agenti presidiano la Cisgiordania e la Spianata delle moschee a Gerusalemme est. Il servizio di Fabrizio Angeli:RealAudioMP3

Tra poche ore a New York il leader dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen depositerà nelle mani del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, la richiesta di riconoscimento formale della Palestina per poi pronunciare il suo intervento davanti all’Assemblea delle Nazioni unite. L’hanno già definita “la mossa diplomatica perfetta”, quella capace di dividere il mondo intero in due schieramenti contrapposti. Da una parte Israele, che teme l’accerchiamento di tutto il blocco arabo, e gli Stati Uniti, che vogliono evitare a tutti i costi l’aumento dell’instabilità nella regione mediorientale ed hanno già annunciato il veto in sede di Consiglio di Sicurezza. Dall’altra il mondo arabo, ora appoggiato anche dalla Turchia di Erdogan. In mezzo la diplomazia occidentale, con Sarkozy che critica apertamente Obama e i mediatori che spingono ancora per far ripartire i negoziati di pace lontano dal Palazzo di Vetro di New York. Intanto nelle città palestinesi si annunciano manifestazioni pacifiche, ma anche proteste contro l’esercito israeliano. A inasprire un clima già molto teso ci ha pensato ieri il discorso di Ahmadinejad, concluso con l’abbandono dell’aula da parte dei delegati occidentali. Il presidente iraniano ha attaccato Israele e gli stessi Stati Uniti, che ostacolerebbero chiunque “metta in discussione l’Olocausto e gli eventi dell’11 settembre”.

Afghanistan, morti tre soldati italiani
In Afghanistan, tre militari italiani hanno perso la vita oggi in un incidete stradale presso la base di Herat. Sale così a 44 il bilancio delle vittime italiane nella missione Isaf nel Paese asiatico. Intanto, nella capitale Kabul, disordini hanno fatto da sfondo alla sepoltura dell’ex presidente e mediatore per la pace Rabbani, ucciso in un attentato talebano martedì scorso. Nel discorso pronunciato poco prima dell'orazione funebre, nel palazzo presidenziale, il capo di Stato Karzai ha promesso di proseguire negli sforzi per arrivare a un accordo di pace con i talebani.

Usa – Pakistan, terrorismo
I vertici dell’esercito Usa hanno accusato apertamente il Pakistan di “esportare la violenza in Afghanistan” e usare la rete terroristica di Haqqani come “strumento politico” per aumentare la propria influenza nella regione. Il ministro degli Esteri pakistano, Hina Rabbani Khar, ha manifestato disappunto. “Se non si cambierà registro – ha ammonito il capo della diplomazia pakistana - gli Usa ci perderanno come partner e alleato”.

Siria, violenze
I dissidenti siriani hanno indetto per oggi il trentesimo venerdì di protesta consecutivo contro il governo di Assad. Le dimostrazioni odierne saranno dedicate al tema dell’“unione dell’opposzione”. Intanto, sul terreno non si fermano le violenze. Gli attivisti denunciano di almeno quattro civili nella regione di Homs. L'agenzia ufficiale Sana parla di cinque soldati uccisi in un agguato teso nella regione meridionale di Daraa da non meglio precisati terroristi armati.

Il Cern annuncia: superata la velocità della luce
La velocità della luce è stata superata. Il sorprendete risultato è stato ottenuto nell’ambito dell’esperimento internazionale Opera, condotto dal Centro europeo per la ricerca nucleare (Cern). L’operazione ha coinvolto i laboratori di Ginevra, in Svizzera, e quelli del Gran Sasso, in Italia. I dati, resi noti questa mattina, dimostrano che i neutrini viaggiano ad una velocità di circa 60 nanosecondi superiore a quella della luce. La scoperta, se confermata, potrebbe sancire il superamento della teoria della relatività di Einstein. Per conoscere l’obiettivo della ricerca e la sua portata storica, Marco Guerra ha intervistato Alessandro Paoloni, ricercatore dell’istituto nazionale di fisica nucleare e membro del team di Opera che ha effettuato la misura:RealAudioMP3

R. - I ricercatori del Cern hanno prodotto un fascio di neutrini ed hanno misurato la partenza di questo fascio. I ricercatori dell’esperimento “Opera”, al Gran Sasso, hanno invece misurato il tempo di arrivo dei neutrini. Hanno misurato la velocità, cioè il rapporto tra lo spazio percorso ed il tempo impiegato a percorrerlo.

D. - Può spiegarci la portata di questi risultati ed il vero obiettivo di questa ricerca?

R. - “Opera” è un esperimento che è stato progettato per studiare le oscillazioni dei neutrini. Esistono tre tipi di neutrini e, nel loro percorso, per effetto della meccanica quantistica, possono mutare di specie. Un esperimento del genere, con l’ausilio delle tecniche moderne - come il Gps, per sincronizzare gli orologi del Cern e del Gran Sasso o per misurare con precisione la distanza tra il Cern ed il Gran Sasso -, permette anche una misura precisa della velocità dei neutrini, che si reputava fosse quella della luce. Ad una prima - ma completa - analisi, sembra che questi neutrini arrivino 60 miliardesimi di secondo prima della luce, e questo è un risultato sorprendente. Tanto sorprendente che prima di dire che la teoria della relatività viene superata da questo risultato, sono personalmente dell’idea che debba essere soggetto a delle verifiche. L’analisi è completa e pubblicabile dal punto di vista dell’esperimento, però prima di credere ad un risultato del genere anche io, che faccio parte dell’esperimento, voglio controllarlo.

D. - Perché è considerata una scoperta di portata storica?

R. - Se fosse confermata, sarebbe certamente una scoperta di portata storica, perché effettivamente contraddice la teoria della relatività. Andrei però cauto nel fornire spiegazioni sul perché i neutrini sembrano andare più veloci della luce, perché ricordo che nel 1987 vennero osservati dei neutrini prodotti nell’esplosione di una supernova e non avevano quest’anticipo che invece si è osservato al Cern. Potrebbe anche esserci una spiegazione legata al fatto che i neutrini osservati da noi attraversano la materia. Questa cosa è altamente rivoluzionaria: si deve tener presente che è un qualcosa che contraddice tutto quello che si è studiato dai tempi dell’università.

D. - Prevede delle possibili applicazioni pratiche di questa scoperta, in ambito scientifico?

R. - Probabilmente la velocità dei neutrini è un qualcosa che non avrà una conseguenza pratica. Dalla ricerca collegata a tutto questo, però, potrebbero sorgere degli spin-off e quelli certamente potranno essere concretamente utili. In questo caso specifico, per ottenere questa misurazione, sono state utilizzate le tecniche più avanzate del gps. Ci troviamo dinanzi ad un “procedimento al contrario”: siamo noi che abbiamo utilizzato gli sviluppi più recenti della tecnologia, una volta tanto, mentre di solito avviene il contrario. Succede cioè che nel fare la ricerca di base si sviluppano delle tecnologie avanzate, mentre in questo caso abbiamo utilizzato noi le tecnologie più avanzate. (vv)

Economia – G20
Ennesima giornata negativa per le borse mondiali, intanto dalla riunione del G20, tenutasi ieri negli Stati Uniti, arriva l’impegno ad una risposta forte e coordinata contro la crisi e il sostegno per attuare misure per stabilizzare il sistema finanza. “Siamo impegnati a sostenere la crescita, attuare credibili piani di risanamento dei conti pubblici e assicurare una crescita forte,sostenibile e bilanciata”, si legge nel comunicato diffuso al termine dell’incontro.

Sudan: ribelli attaccano un posto di blocco, 13 morti
Dodici militari e un civile sono rimasti uccisi ieri in un attacco portato da un commando di ribelli contro un posto di blocco al confine con la nuova Repubblica del Sud Sudan, indipendente dallo scorso 9 luglio. Secondo fonti dell’Onu l’attacco è opera di miliziani di una cellula appartenente agli ex ribelli del Sud.

Elezioni in Zambia: vince il leader dell’opposizione ostile alla presenza cinese
Il leader dell’opposizione della Zambia, Michael Sata, ha vinto le elezioni presidenziali tenute martedì nel Paese dell’Africa centro-meridionale, battendo il presidente uscente Banda per poco meno di 200 mila voti. Ex colonia britannica, la Zambia è alle quinte libere elezioni dal 1991 ed è uno dei pochi Stati africani a non aver conosciuto guerre civili e devastazioni dopo l’indipendenza, ottenuta nel 1964. Maggior produttore di rame nel Continente, è uno dei Paesi più poveri del mondo, con oltre il 70 per cento della popolazione sotto la soglia di povertà, e ha attirato da anni ingenti investimenti da parte della Cina. Il neo presidente Sata ha fondato la sua ascesa politica proprio sulla retorica anti-cinese, particolarmente efficace nella “Cintura del rame” nel nord del Paese, dove la popolazione lamenta bassi stipendi e l’assenza dei più basilari diritti sindacali.

Turchia – Cipro
Una nave turca è salpata stamani dal porto di Urla, vicino Izmir, sul Mar Egeo, per una missione d’esplorazione di giacimenti di gas a largo di Cipro. Da giorni ormai è tensione tra la Turchia e la Repubblica di Cipro: il rappresentante di Nicosia ha denunciato all’Onu “provocazioni” turche sullo sfruttamento delle risorse dell'isola.

Messico: narcotraffico, trovati altri 11 cadaveri a Veracruz
Altri undici cadaveri sono stati trovati a Veracruz, città marittima del Messico orientale, a 48 ore dal ritrovamento di 35 corpi lungo la strada. L’ondata di omicidi legata al mondo del narcotraffico e della criminalità è arrivata in seguito al vertice delle procure che si è tenuto proprio a Veracruz. Da oltre un anno il Paese è scosso dalla guerra tra cartelli di droga. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Fabrizio Angeli)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 266







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