Il Cern annuncia: superata la velocità della luce. Intervista con l'esperto
La velocità della luce è stata superata. Il sorprendete risultato è stato ottenuto
nell’ambito dell’esperimento internazionale Opera, condotto dal Centro europeo per
la ricerca nucleare (Cern). L’operazione ha coinvolto i laboratori di Ginevra, in
Svizzera, e quelli del Gran Sasso, in Italia. I dati, resi noti questa mattina, dimostrano
che i neutrini viaggiano ad una velocità di circa 60 nanosecondi superiore a quella
della luce. La scoperta, se confermata, potrebbe sancire il superamento della teoria
della relatività di Einstein. Per conoscere l’obiettivo della ricerca e la sua portata
storica, Marco Guerra ha intervistato Alessandro Paoloni, ricercatore
dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e membro del team di Opera che ha effettuato
la misura:
R. - I ricercatori
del Cern hanno prodotto un fascio di neutrini ed hanno misurato la partenza di questo
fascio. I ricercatori dell’esperimento “Opera”, al Gran Sasso, hanno invece misurato
il tempo di arrivo dei neutrini. Hanno misurato la velocità, cioè il rapporto tra
lo spazio percorso ed il tempo impiegato a percorrerlo.
D. - Può spiegarci
la portata di questi risultati ed il vero obiettivo di questa ricerca?
R.
- “Opera” è un esperimento che è stato progettato per studiare le oscillazioni dei
neutrini. Esistono tre tipi di neutrini e, nel loro percorso, per effetto della meccanica
quantistica, possono mutare di specie. Un esperimento del genere, con l’ausilio delle
tecniche moderne - come il Gps, per sincronizzare gli orologi del Cern e del Gran
Sasso o per misurare con precisione la distanza tra il Cern ed il Gran Sasso -, permette
anche una misura precisa della velocità dei neutrini, che si reputava fosse quella
della luce. Ad una prima - ma completa - analisi, sembra che questi neutrini arrivino
60 miliardesimi di secondo prima della luce, e questo è un risultato sorprendente.
Tanto sorprendente che prima di dire che la teoria della relatività viene superata
da questo risultato, sono personalmente dell’idea che debba essere soggetto a delle
verifiche. L’analisi è completa e pubblicabile dal punto di vista dell’esperimento,
però prima di credere ad un risultato del genere anche io, che faccio parte dell’esperimento,
voglio controllarlo.
D. - Perché è considerata una scoperta di portata
storica?
R. - Se fosse confermata, sarebbe certamente una scoperta di
portata storica, perché effettivamente contraddice la teoria della relatività. Andrei
però cauto nel fornire spiegazioni sul perché i neutrini sembrano andare più veloci
della luce, perché ricordo che nel 1987 vennero osservati dei neutrini prodotti nell’esplosione
di una supernova e non avevano quest’anticipo che invece si è osservato al Cern. Potrebbe
anche esserci una spiegazione legata al fatto che i neutrini osservati da noi attraversano
la materia. Questa cosa è altamente rivoluzionaria: si deve tener presente che è un
qualcosa che contraddice tutto quello che si è studiato dai tempi dell’università.
D.
- Prevede delle possibili applicazioni pratiche di questa scoperta, in ambito scientifico?
R.
- Probabilmente la velocità dei neutrini è un qualcosa che non avrà una conseguenza
pratica. Dalla ricerca collegata a tutto questo, però, potrebbero sorgere degli spin-off
e quelli certamente potranno essere concretamente utili. In questo caso specifico,
per ottenere questa misurazione, sono state utilizzate le tecniche più avanzate del
gps. Ci troviamo dinanzi ad un “procedimento al contrario”: siamo noi che abbiamo
utilizzato gli sviluppi più recenti della tecnologia, una volta tanto, mentre di solito
avviene il contrario. Succede cioè che nel fare la ricerca di base si sviluppano delle
tecnologie avanzate, mentre in questo caso abbiamo utilizzato noi le tecnologie più
avanzate. (vv)