Dopo le scuse di Cameron, la Gran Bretagna risarcirà le vittime del "Bloody Sunday"
Il governo di Londra ricompenserà i familiari dei morti e dei feriti del Bloody
Sunday, la "sanguinosa domenica" del 1972 in cui i soldati britannici aprirono
il fuoco su una manifestazione non autorizzata a Londonderry, uccidendo 13 persone.
Il Ministero della difesa ha dichiarato che le forze armate hanno “agito in maniera
sbagliata” e che il governo “si scusa sinceramente” per quanto accaduto quel 30 gennaio.
“Siamo in contatto con i legali delle famiglie e dove vi è una responsabilità legale
di versare un indennizzo, lo faremo”, ha dichiarato il Ministero in un comunicato,
senza però specificare quante famiglie verranno risarcite nè l'ammontare dei pagamenti.
I compensi seguono la pubblicazione lo scorso anno dei risultati di un'inchiesta ufficiale,
che concluse che non vi era giustificazione per le azioni dei soldati e che le vittime
erano tutte disarmate. Il primo ministro britannico, David Cameron, lo scorso anno
presentò ufficialmente le proprie scuse, definendo il fatto “ingiustificato e ingiustificabile”.