2011-09-21 14:00:12

Unicef: appello per il diritto all’istruzione nei Paesi del Medio Oriente


Settembre è il mese in cui gli alunni di buona parte del mondo torna a scuola, ma questo non è possibile in alcuni Paesi del Medio Oriente dove proseguono i conflitti armati. A lanciare l’appello al diritto all’istruzione è il direttore per il Medio Oriente e il Nord Africa dell’Unicef, Shahida Azfar, che ricorda come l’educazione dei giovani sia anche un obbligo morale per qualsiasi governo e stima che nell’area ci siano 4.7 milioni di bambini in età da scuola primaria e 4.3 milioni di ragazzi in età da scuola superiore che restano fuori dal sistema. In particolare la situazione è drammatica in Libia, Siria e Yemen. In Libia l’anno scolastico è iniziato il 17 settembre scorso e molte scuole primarie non lesionate che si trovano in aree dove non si combatte più hanno effettivamente riaperto, ma per l’inizio delle lezioni delle superiori bisognerà aspettare ancora qualche settimana perché gli edifici sono occupati dai miliziani. L’Unicef, comunque, sta lavorando a stretto contatto con il Ministero dell’Istruzione locale. Anche in Siria l’anno scolastico ha preso l’avvio il 18 settembre, ma già nel corso dell’estate si era riusciti a proteggere lo svolgimento delle lezioni di recupero per gli studenti del governatorato di Daraa. Nello Yemen, poi, l’anno scolastico è stato inaugurato, ma già quello precedente, a causa delle manifestazioni antigovernative, ha subìto uno stop complessivo di due mesi. Molte, inoltre, le scuole requisite dai militari o utilizzate come ricovero per gli sfollati: 44 nella capitale Sanaa e 80 nelle città di Aden e Lahj. L’Unicef ha infine ricordato l’esistenza di una risoluzione Onu che riconosce alle scuole, come già fatto per gli ospedali, lo status di oasi di sicurezza nelle guerre. (R.B.)







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