Domani Benedetto XVI a Berlino, prima tappa del viaggio apostolico. L'arcivescovo
Woelki: il Papa, "un grande uomo europeo"
Benedetto XVI inizierà domani in Germania il suo 21.mo viaggio apostolico internazionale
accompagnato dal motto "Dove c’è Dio, là c’è futuro". Una visita intensa di quattro
giorni che lo porterà in tre diocesi, dall’Est all’Ovest del Paese: Berlino, prima
tappa del viaggio, e poi Erfurt e Friburgo. Il servizio del nostro inviato a Berlino
Sergio Centofanti:
La Germania
è pronta ad accogliere il Papa. C’è grande attesa per questo terzo viaggio nella sua
terra natale, il primo ufficiale in terra tedesca perché avviene in seguito all’invito
del presidente federale. Benedetto XVI ha voluto salutare il popolo tedesco già sabato
scorso con un breve videomessaggio trasmesso dalla Tv pubblica Ard, esprimendo la
sua grande gioia di potersi recare ancora una volta in Germania.
Tra
gli eventi più importanti il discorso al Bundestag, domani pomeriggio – è prevista
l’assenza di alcuni parlamentari di sinistra in segno di protesta – e lo storico incontro
con gli evangelici nel Convento agostiniano dove visse Lutero: qui per il Papa la
vera grandezza dell’appuntamento non consisterà in qualche risultato sensazionale,
ma nel pregare insieme con i fratelli luterani, dando una comune testimonianza di
fede. E poi ancora gli incontri con gli ebrei, i musulmani e gli ortodossi. Momenti
centrali sono le celebrazioni eucaristiche nello Stadio Olimpico della capitale –
presenti oltre 70 mila fedeli – e poi nella Domplatz di Erfurt, quindi a Friburgo,
e i Vespri mariani nel piccolo Santuario di Etzelsbach, omaggio ai cattolici che hanno
perseverato nella fede nonostante le persecuzioni durante il regime comunista. Importanti
anche gli incontri istituzionali con il presidente tedesco Wulff, la cancelliera Merkel,
i giudici della Corte costituzionale e l’ex cancelliere Kohl, che il Papa ha desiderato
salutare. L’ultima tappa a Friburgo prevede gli incontri con i seminaristi, i cattolici
impegnati e la veglia di preghiera con i giovani.
Ma quale Germania
trova il Papa? La quarta potenza economica mondiale, la prima in Europa, il secondo
Paese al mondo per gli aiuti ai Paesi poveri, il terzo per l’accoglienza degli immigrati.
Una nazione con un tasso di natalità tra i più bassi del Pianeta: nel 2050 la popolazione
potrebbe scendere dagli attuali 82 milioni a 69 milioni nonostante l’apporto degli
immigrati. Un Paese ancora in cerca di una piena unità, perché la riunificazione di
21 anni fa non ha ancora cancellato le differenze tra le due Germanie, quella occidentale
e quella ex comunista. Se a Berlino ed Erfurt, nell’Est, la disoccupazione viaggia
al 13 e all’11%, nella ricca Friburgo, nel Sud-Ovest, i senza lavoro sono appena il
4%. E l’attuale crisi internazionale sta spingendo parte dell’opinione pubblica a
non voler pagare il salvataggio di Stati europei in difficoltà. Un Paese in cui cattolici
e luterani, ormai numericamente alla pari, costituiscono circa i due terzi della popolazione
a fronte di un altro terzo di cosiddetti “non credenti”. Ma ci sono da calcolare anche
4 milioni di musulmani, in gran parte turchi.
Sia la comunità cattolica
che quella luterana stanno attraversando un momento di difficoltà: continuano a perdere
fedeli, che dichiarano di non voler più appartenere ad alcuna Chiesa. Il secolarismo
avanza: a Berlino dove il Papa arriverà domani oltre il 60% dei cittadini non professano
alcuna religione - i cattolici sono appena il 7% - tra l’altro è prevista una manifestazione
contro questa visita. Il Papa, da parte sua, nel videomessaggio di sabato scorso,
ha auspicato che Dio possa tornare nell’orizzonte delle persone, “questo Dio così
spesso totalmente assente, del quale però abbiamo tanto bisogno”. Durante la visita
ad Limina dei vescovi tedeschi nel 2006, aveva già detto che nonostante Dio
sembra scomparire “sempre di più dalla coscienza pubblica”, in “molti guardano, domandando
e sperando, al messaggio cristiano e si aspettano da noi risposte convincenti”. I
lontani, dunque, attendono Dio, forse senza saperlo. E Benedetto XVI incoraggia i
cristiani a rafforzare lo “spirito missionario” e la “creatività”, percorrendo “cammini
anche nuovi”, nella consapevolezza – sottolinea – che “la Chiesa in Germania dispone
di grandi risorse spirituali e religiose”. Tra i cattolici è iniziato quest’anno un
“processo di dialogo” di fronte alle tante domande di rinnovamento della Chiesa: ma
“sarà la fede – afferma il Pontefice – a scandire (…) il ritmo della riforma che è
fondamentale e di cui abbiamo bisogno”.
Il Papa chiede di accompagnare
i giorni del suo viaggio con la preghiera perché il Signore aiuti a “far riscoprire
la bellezza e la freschezza della fede” perché “entri nel mondo una luce della speranza,
che è luce che viene da Dio e che ci aiuta a vivere”.
Ad accogliere il
Papa in Germania, tra le altre autorità religiose e civili, sarà il nuovo arcivescovo
di Berlino, mons. Rainer Maria Woelki,nominato alla guida di questa
diocesi il 2 luglio scorso. Alla vigilia della visita di Benedetto XVI, padre Bernd
Hagenkord, responsabile del Programma tedesco della Radio Vaticana, ha raccolto
una sua dichiarazione:
“Il Santo
Padre sarà ospite nella nostra arcidiocesi di Berlino. Salutarlo qui, a nome di tutti
i cristiani berlinesi, è per me un grande dono che non ho meritato. La prima visita
ufficiale del Papa tedesco nella capitale della Germania ci rende fieri, sebbene i
cristiani berlinesi siano pochi. Ci aspettiamo alcune proteste per questa visita,
ma invito tutti prima ad ascoltare ciò che vuol dire il Papa per poi dare un giudizio.
In questo modo scopriranno certamente il messaggio di un grande uomo europeo, un eminente
intellettuale ed un profondo e fiducioso credente nella realtà di Dio. Sono sicuro
che gli incontri, le celebrazioni, le parole del Papa e la sua presenza, avranno la
capacità di aprire i nostri occhi per il grande orizzonte della Chiesa universale
e di concentrare i nostri cuori sulla meta del nostro lavoro, che è il Cristo vivente.
Santo Padre, un benvenuto di cuore!”. (vv)