C’è attesa per l’incontro del presidente americano, Barack Obama, con il leader dell’Autorità
nazionale palestinese, Abu Mazen, previsto stasera a margine dell’Assemblea generale
dell’Onu a New York. Obama dovrebbe incontrare nelle prossime ore anche il premier
israeliano, Benjamin Netanyahu. Intanto, l'Arabia Saudita fa sapere di aver donato
200 milioni di dollari alle autorità palestinesi per sostenere le spese necessarie
per presentare la richiesta di riconoscimento come Paese membro delle Nazioni Unite
prevista per questa settimana. Il servizio di Fabrizio Angeli:
Gli Stati
Uniti hanno solo due giorni a disposizione per cercare di evitare la mossa di Abu
Mazen, che venerdì ha intenzione di presentare all’Onu un appello per il riconoscimento
di uno Stato palestinese. La richiesta costringerebbe Obama a porre un veto al Consiglio
di sicurezza che preferirebbe evitare, per non peggiorare la propria situazione agli
occhi dell’opinione pubblica mediorientale. Tutta la diplomazia occidentale preme
ancora per riaprire il tavolo delle trattative di pace tra Israele e palestinesi lontano
dal Palazzo di vetro di New York, dove l’Anp sa di avere l’appoggio dell’intero mondo
arabo. Obama discuterà oggi con il premier Netanyahu la problematica situazione di
Israele, che ha elevato lo stato di allerta nel proprio territorio nazionale e in
Cisgiordania per il timore di manifestazioni della popolazione palestinese. E il nodo
israeliano è stato già ieri al centro del colloquio tra il presidente americano e
il turco Erdogan. “Si stanno facendo sforzi – ha dichiarato Obama – per migliorare
le relazioni tra Israele e Turchia dopo il tragico incidente della flottiglia umanitaria
a Gaza”.