Siria: settimana di riconciliazione dei monaci della comunità di Deir Mar Musa
Una settimana di digiuno per la riconciliazione in Siria: i monaci della comunità
di Deir Mar Musa (fondata dal gesuita Paolo Dall’Oglio) lanciano un appello per una
settimana di digiuno e preghiera, dal 23 al 30 settembre, per la riconciliazione in
Siria. Da alcuni mesi il Paese è attraversato da dimostrazioni, violentemente represse
dal regime, che chiedono un’ apertura al pluralismo. “La comunità di Deir Mar Musa
al Habasci, nella montagna di Nebek – si legge nell’appello dei monaci ripreso dall'agenzia
Sir - intende trascorrere otto giorni di digiuno, preghiera e sakina, per supplicare
Dio l’Eccelso, Padre di misericordia, per ottenere la riconciliazione tra i cittadini
sulla base di una comune scelta per la non-violenza come unico metodo in grado di
garantire una riforma duratura, senza scivolare nella guerra civile e il circolo vizioso
della vendetta”. “Chiediamo per la Siria - continuano i monaci - il miracolo della
riconciliazione. Lo attendiamo da Dio, nella conversione gli uni verso gli altri dei
cuori delle figlie e figli di questa terra. Il nostro Paese è ferito, e le anime sono
piene di sentimenti di subita ingiustizia e di paura della persona altrui. Ognuno
vede l'altro come un pericolo per la comunità, come un nemico della patria; gli è
difficile riconoscerlo come un essere umano a lui simile, che ha gli stessi diritti
e dignità, anche se li ha egli stesso snaturati. La riconciliazione ha, a nostro avviso
– chiariscono i monaci -, diverse porte, anche se sono anch’esse oggetto di dialogo
e di negoziato. Ci auguriamo che si apra la porta della libertà di espressione e di
stampa, che cresca l’etica degli operatori del settore dei media, all’esterno e all’interno
del paese”. Infatti, “non è possibile sfuggire alla menzogna che attraverso la pluralità
delle fonti d’informazione. Oggi, è effettivamente impossibile per qualsiasi paese,
l’isolarsi dalla società globale. Dobbiamo quindi cercare un minimo di obiettività,
attraverso la pluralità mediatica mondiale, pur essendo coscienti dei suoi limiti
e reagendo contro di essi”. I monaci suggeriscono anche al Governo siriano di invitare
il Comitato internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa assieme ad altre
organizzazioni umanitarie internazionali non di parte “perché cooperino con le Organizzazioni
non governative siriane, al fine di raggiungere tre obiettivi: garantire il carattere
pacifico delle manifestazioni; accompagnare i giornalisti per coprire gli avvenimenti;
fornire la mediazione tra le parti in conflitto per comunicare e raggiungere la riconciliazione
e la pace”. (R.P.)