Crisi economica: inizia una settimana difficile per i mercati europei
“La disgregazione dell'Euro porterà alla disgregazione dell'Europa”. Lo ha ribadito
il cancelliere tedesco Angela Merkel che ha consigliato ai membri della sua coalizione
di governo di “pesare molto attentamente le parole per non innervosire i mercati”
dell'Eurozona. Oggi sono, infatti, in forte calo le Borse europee dopo il nulla di
fatto sulla crisi greca e sull’Euro nel vertice dei ministri dell’Economia europei
tenutosi nel fine settimana in Polonia. Torna a correre anche il differenziale di
rendimento fra i titoli italiani e i Bund. Il servizio di Debora Donnini.
Si apre un’altra
settimana difficile sul fronte economico europeo e in particolare sulla Grecia, dopo
la fumata nera del vertice Ecofin su una possibile soluzione della crisi greca e sull’Euro.
Indignato si dice l’ex-presidente della commissione europea Jacques Delors che punta
il dito contro il mancato accordo dei ministri delle Finanze Ue che hanno rimandato
le decisioni a metà ottobre. Sentiamo in proposito l’economista Alberto
Quadrio Curzio:
“I ministri finanziari che si sono riuniti
informalmente la settimana scorsa non hanno raggiunto conclusioni soddisfacenti perché
si sono troppo concentrati sull’approvazione di regole procedurali complesse che andrebbero
bene in situazioni normali, ma che non vanno bene in situazioni di emergenza come
questa. E’ davvero inconcepibile che il rafforzamento del cosiddetto fondo 'salva
Stati' deciso il 21 luglio non sia ancora stato ratificato da tutti i Paesi. E’ stato
ratificato da 5 paesi su 17; ci sono Paesi recalcitranti alla ratifica tra cui la
Slovacchia, Paese che nell’Unione europea monetaria pesa per lo 0,7 per cento del
Pil".
Cosa si può fare, dunque? Ancora Quadrio Curzio:
“Io
credo che l’Europa stessa, se vuole salvarsi e uscire da questa crisi, deve passare
a un sistema di cooperazioni rafforzate dove il potere decisionale in campo economico
non può essere distribuito in modo uniforme tra Stati che pesano il 27 per cento del
Pil dell’Europa e Stati che pesano lo 0,7 o lo 0,4 per cento del Pil dell’Europa”.
Il
Fondo monetario internazionale chiede ad Atene misure aggiuntive per la riduzione
del deficit. E intanto le Borse europee vanno male. Tra le principali la peggiore
è Francoforte con -3,15%. Milano è a -2,42%. Cresce il differenziale di rendimento
fra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi. L’indicatore che esprime anche il
maggior grado di rischio dei primi sui secondi è risalito a 381 punti. E l’agenzia
di rating Moody’s lancia l’allarme sulla manovra italiana che dovrebbe portare al
pareggio di bilancio entro il 2013 perché potrebbe avere conseguenze negative sul
rating delle regioni e dei comuni italiani.