Videomessaggio del Papa al popolo tedesco: lasciamo entrare la luce di Dio nelle
nostre vite
“Dove c’è Dio, là c’è futuro”: è quanto sottolineato da Benedetto XVI in un videomessaggio
al popolo tedesco, trasmesso ieri sera a pochi giorni dal viaggio apostolico in Germania.
Il Pontefice si è detto molto contento di questa visita nella sua terra natale e si
è soffermato sull’esigenza di lasciare entrare nelle nostre vite la luce di Dio. Il
servizio di Alessandro Gisotti:
“Dovrebbe
trattarsi del fatto che Dio torni nel nostro orizzonte, questo Dio così spesso totalmente
assente del quale abbiamo però tanto bisogno”: è uno dei passaggi forti del videomessaggio
del Papa ai tedeschi ai quali si rivolge chiamandoli “cari connazionali”. Il Pontefice
ricorda le tappe principali del suo imminente viaggio in Germania e si dice particolarmente
contento della sua visita a Berlino. Uno dei momenti più importanti del viaggio, prosegue,
sarà la visita al monastero agostiniano di Erfurt in cui Lutero ha iniziato il suo
cammino e dove incontrerà i rappresentanti della Chiesa evangelica di Germania:
“Wir
erwarten keine Sensationen…” “Non attendiamo alcun evento sensazionale
– ha detto il Papa – infatti la vera grandezza dell’evento consiste proprio in questo,
che in questo luogo insieme possiamo pensare, ascoltare la Parola di Dio e pregare,
e così, saremo intimamente vicini e si manifesterà un vero ecumenismo”. Il Papa non
manca poi di ricordare la gioia per la Veglia con i giovani e la grande Messa di Friburgo:
“All
dies is nicht religiöser Tourismus…” “Tutto questo – ha osservato –
non è turismo religioso, e meno ancora di uno 'show'”. Ed ha ribadito il motto del
viaggio: “Dove c’è Dio, là c’è futuro”. Il Papa si è soffermato sulla presenza di
Dio nella nostra vita. Certo, ha constatato, “non possiamo toccarlo” come un qualsiasi
oggetto. Dobbiamo allora “di nuovo sviluppare la capacità di percezione di Dio, capacità
che esiste in noi”:
“In dieser groβen Rationalität…” “Nella
grande razionalità del mondo – ha rilevato – possiamo intuire lo Spirito creatore
dal quale esso proviene”. E, ha soggiunto, “nella bellezza della creazione possiamo
intuire qualcosa della bellezza, della grandezza e anche della bontà di Dio”. Ancora,
il Papa ha sottolineato che possiamo incontrare Dio nelle Sacre Scritture e poi “vediamo
quasi Dio anche nell’incontro con le persone che sono state toccate da Lui”:
“Icht
denke nicht nur an die groβen…” “Non penso
– ha detto – soltanto ai grandi” come San Paolo, Francesco d’Assisi o Madre Teresa.
Penso “alle tante persone semplici delle quali nessuno parla. Eppure, quando le incontriamo,
da loro promana qualcosa di bontà, sincerità, gioia e noi sappiamo che lì c’è Dio
e che Egli tocca anche noi”. Nei giorni del viaggio, è allora l’auspicio del Papa,
impegniamoci a “tornare a vedere Dio”, tornare “noi stessi ad essere persone dalle
quali entri nel mondo una luce della speranza”. Una luce “che viene da Dio e che ci
aiuta a vivere”.