Chiude con successo l'edizione 2011 della Sagra Musicale Umbra
“Angeli e demoni”: sarà questo il tema dell’edizione 2012 della Sagra Musicale Umbra.
Ad annunciarlo oggi, gli organizzatori del festival di musica sacra, che chiude i
battenti dopo una settimana ricca di concerti e ospiti internazionali, con un bilancio
molto positivo. Gli ultimi due appuntamenti sono un omaggio a Liszt e l’esecuzione
delle polifonie dalla Spagna al Messico, affidata all’ensemble britannico Tallis Scholars,
specialisti del Rinascimento”. E’ un capitolo fondamentale nel dialogo tra Occidente
e Nuovo Mondo”, spiega il direttore artistico Alberto Batisti. Gabriella
Ceraso lo ha incontrato a Perugia:
R. – E’ il
capitolo che avrebbe dovuto essere iniziale. Ma noi siamo andati a ritroso: nell’indagare
questo rapporto tra il Vecchio Mondo e il Nuovo Mondo, abbiamo incominciato da Leonard
Bernstein. Per giungere poi al concerto dei “Tallis Scholars”, alle origini di questo
innesto della musica europea nel contesto messicano, nella fattispecie, americano.
E’ stato il primo passo di una evangelizzazione musicale. Questo avviene all’inizio
del Seicento, con figure come Padilla, per esempio, che è presente nel concerto, e
con il punto di riferimento assoluto della musica iberica sacra di quegli anni, che
è Tomás Luis de Victoria, ripresentato attraverso il suo capolavoro assoluto: il “Requiem”
…
D. – Per eseguire questo repertorio lei ha scelto l’ensemble prestigioso
dei “Tallis Scholars”: cos’è che le piace?
R. – La precisione assoluta
di queste voci; la bellezza angelicata del modo di cantare. Hanno riscritto – direi
– la storia della musica del Rinascimento rendendola intelligibile!
D.
– Appuntamenti di successo ce ne sono stati tanti, in questa Sagra: presenza di pubblico
ma anche la stampa che ha apprezzato. Un bilancio di questa edizione …
R.
– Io credo che la novità della Sagra di quest’anno fosse proprio andare alla ricerca
dell’America. Non conosciamo le origini e lo sviluppo e le intersezioni tra la nostra
cultura europea e quella americana. Credo che la Sagra musicale di quest’anno abbia
permesso anche di rivelare alcune cose, nella estensione del concetto di musica sacra,
proprio grazie a questi abbracci tra le culture.
D. – “Musica e fede”
è stato il tema del Convegno iniziale, inaugurato alla presenza anche del cardinale
Ravasi. Lei ritiene che qualcosa sia stato scritto in più su questo rapporto “musica-fede”?
R.
– Innanzitutto, il convegno è servito a porre sul tavolo alcuni problemi: problemi
di relazione, innanzitutto, fra la Chiesa e il mondo della musica contemporanea; problemi
di chiarezza di intenti e di finalità; problemi, infine, di qualità della liturgia-musica.
Questi problemi sono stati posti sul tavolo, e per me questo già è un fatto importante.
E credo che sia necessario proseguire su questo percorso anche facendo una distinzione
tra la musica di devozione e, invece, il culto. Al culto bisogna riservare l’arte,
come dice il Salmo: “Cantate a Dio con arte” … (gf)