Scatta oggi in Italia l’aumento dell’Iva dal 20 al 21%. Rischio rincari per molti
prodotti di largo consumo come automobili, ciclomotori, casalinghi e abbigliamento.
Secondo una stima della Confesercenti gli effetti si faranno sentire sul portafoglio
delle famiglie per 140 euro in più l’anno. Il Codacons intanto ha stimato un rialzo
dell'inflazione dello 0,64%. Camilla Spinelli ha sentito Pietro Giordano,
segretario generale Adiconsum:
R. - Gli
aumenti riguarderanno soprattutto alcuni beni: la telefonia, dove l’Iva aumenterà
dal 20 al 21 per cento e si sa che questo inciderà molto, perché siamo un popolo che
usa moltissimo i cellulari. Inciderà anche su tutto ciò che riguarda vestiti, scarpe
ed automobili. Tutto questo comporterà un rallentamento della produzione e potrebbe
anche significare un ulteriore danno per l’occupazione. Bisogna però dire che non
incide sui beni di prima necessità, perché in questo caso si ha un’Iva al quattro
per cento.
D. - L’aumento dell’Iva potrebbe portare ad una contrazione
del potere d’acquisto del reddito spendibile delle famiglie…
R. - Sì,
soprattutto in un momento in cui il Paese non sta bene. Infatti i dati ci dicono che
le famiglie iniziano ad erodere il risparmio. Ci sarebbe quindi una contrazione del
reddito spendibile ed un contrazione dei consumi, con gli effetti perversi che tutto
questo comporta.
D. - Voi dell’Adiconsum parlate di “effetti perversi”
sui prezzi dei beni di prima necessità. Di cosa si tratta?
R. - L’effetto
"perverso" è quello che definiamo “l’effetto euro”. Quando siamo passati dalla lira
all’euro, gli arrotondamenti sono stati al rialzo. Un vestito che costa 120 euro con
l’aumento dell’Iva dovrebbe essere messo in vetrina a 121 euro. Immaginiamo quindi
che su una serie di beni di prima necessità i negozianti non metteranno su quel vestito
un cartellino di 121 euro ma, probabilmente, arrotonderanno da 125 a 130 euro., Questo,
perciò, è un effetto "perverso".
D. - Quindi che futuro ci aspetta?
R.
- Per molti anni abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità. Oggi serve
un consumo più responsabile, che punti sul risparmio. Da questo punto di vista, infatti,
viene acquistato sempre di più l’usato, come anche i vestiti su Internet, perché il
risparmio on line è sostanziale. Ad effetti perversi si susseguono perciò anche effetti
positivi, ad esempio una certa responsabilità nel modo di acquistare ed anche di vivere.
(vv)