Insediamento del nuovo Pro-Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Una significativa cerimonia ha segnato oggi l’insediamento del nuovo Pro-Gran Maestro
dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, l’arcivescovo Edwin Frederick O’Brien,
giunto ieri a Roma da Baltimora, della cui arcidiocesi è stato presule. Successore
del cardinale John Patrick Foley, che si era dimesso per motivi di salute, alla fine
di agosto era stato chiamato da Benedetto XVI a guidare questo prestigioso sodalizio
impegnato a sostenere la Chiesa di Terra Santa e in particolare il Patriarcato Latino
di Gerusalemme.
Ad accogliere mons. O’Brien nella sede magistrale di via della
Conciliazione, lo storico Palazzo della Rovere, sono stati l’assessore dell’Ordine,
l’arcivescovo Giuseppe De Andrea che ne è stato alla guida negli ultimi mesi, l’assessore
di onore cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, il luogotenente generale
Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, il governatore generale Agostino
Borromeo, altri membri del Gran Magistero, e fra gli ospiti alcune personalità religiose
e officiali statunitensi di Congregazioni pontificie. E’ stato l’arcivescovo De Andrea
a consegnare le insegne di Collare al Pro-Gran Maestro, riconoscimento visibile della
sua autorità nella guida dell’Ordine, che per volere di Papa Pio XII, dall’epoca del
suo Pontificato, è affidata a un cardinale. Oggi ne sono Gran Maestri emeriti i cardinali
Carlo Furno e John P. Foley.
“E’ una giornata felice quella odierna”, ha detto
mons. De Andrea rinnovando il saluto del governatore Borromeo – “perchè il Signore
ha esaudito la nostra preghiera di un nuovo Gran Maestro”. Ha sottolineato come il
Collare che stava per imporgli, la più alta onorificenza dell’Ordine, è in effetti
una catena che lo lega spiritualmente alla Terra Santa, comporta certo obblighi e
tanto lavoro, ma è anche l’unico emblema onorifico dell’istituzione in cui è raffigurato
Cristo Risorto. Ricevendo il Collare mons. O’Brien ha espresso gratitudine al Santo
Padre per averlo chiamato a questo nuovo servizio della Chiesa, e della Terra Santa
in particolare dove, ha rilevato, i cristiani 60 anni fa erano il 30 per cento della
popolazione ed oggi il 2 per cento. Riflessione che stimola il suo impegno da subito,
anche se dovrà restare fino alla nomina del suo successore a Baltimora, alternando
la sua presenza in Italia, e promettendo che conterà di parlare meglio con tutti la
lingua italiana.
Nato a New York l’8 aprile 1939, mons. O’Brien è stato ordinato
sacerdote per quella arcidiocesi il 29 maggio 1965. E’ stato subito impegnato nel
servizio pastorale delle Forze Armate, il suo primo servizio è stato quello di cappellano
nell’Accademia militare di West Point, fino a quando nel 1973 è venuto a Roma per
gli studi di teologia nella Pontificia Università San Tommaso d’Aquino. Rientrato
a New York è stato vice cancelliere dell’arcidiocesi, vice parroco nella cattedrale
di San Patrizio, coordinatore della visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1979 e poi
direttore del servizio della comunicazione. Ritornato a Roma è stato dal 1990 al 1994
rettore del Pontificio Collegio Nord Americano. Due anni dopo, il 6 febbraio 1996,
è stato eletto alla Chiesa titolare di Tizica, nominato vescovo ausiliare di New York
e consacrato il 25 marzo. Ma poco dopo un anno, l’8 aprile 1997, veniva nominato coadiutore
dell’Ordine Militare per gli Stati Uniti e promosso arcivescovo. Ancora un anno e
il 7 marzo 1998 succedeva all’Ordinario, e tale rimaneva sino al 12 luglio 2007 quando
era chiamato alla guida dell’importante arcidiocesi di Baltimora. (A cura di Graziano
Motta)