2011-09-16 12:47:34

Il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace ricorda il cardinale Văn Thuận a nove anni dalla morte


Il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha celebrato oggi nella sede del dicastero a Roma, una Messa a nove anni dalla morte del cardinale François-Xavier Nguyễn Văn Thuận. Il porporato vietnamita passò ben 13 anni nelle prigioni del suo Paese, di cui nove in totale isolamento. Non impazzì – dirà dopo - grazie alla preghiera dell’Ave Maria. Nel 1998, Giovanni Paolo II lo nominò presidente di "Giustizia e Pace". Attualmente è in corso il processo di Beatificazione. Sulla figura del cardinale Văn Thuận, ascoltiamo mons. Paul Phan van Hien, da lui ordinato sacerdote clandestinamente in Vietnam 31 anni fa e oggi responsabile di "Giustizia e Pace" per l’Asia e il Medio Oriente. L’intervista è di Sergio Centofanti:RealAudioMP3

R. - Io penso che la speranza sia stata la cosa più importante nella vita del cardinale Văn Thuận: è riuscito a sopravvivere a tanti anni di carcere proprio grazie alla speranza. In lui era molto forte la fede nell’amore di Dio e la fiducia nella Provvidenza.

D. - Che cosa ricorda, personalmente, del cardinale Văn Thuận?

R. - Era una persona molto, molto semplice. Il rapporto che c’è stato fra me e lui è stato realmente quello tra un padre e un figlio. Ma non era così soltanto con me, perché lui considerava tutti gli altri come suoi amici e suoi figli. Riusciva sempre a portare forza e speranza agli altri.

D. - Aveva un rapporto particolare anche con i suoi carcerieri: li ha anche perdonati…

R. - Certamente! Proprio perché aveva grande fiducia nell’amore di Dio, aveva anche grande fiducia negli altri: credeva che le persone potessero sempre cambiare e pregava per gli altri, affinché potessero cambiare e diventare persone buone.

D. - Che cosa significa per la Chiesa in Vietnam la figura del cardinale Văn Thuận?

R. - Tutti i cattolici in Vietnam conoscono bene la sua vita, leggono i suoi libri, che veramente amano molto, cercando di imitare la sua vita.

D. - La Chiesa in Vietnam come vive oggi?

R. - Certamente un po’ meglio rispetto al passato. Le chiese sono sempre aperte e ci sono tanti fedeli. Adesso anche le ordinazioni dei preti sono facili: abbiamo ancora tante vocazioni di religiosi e di sacerdoti. Pensiamo anche alle missioni nei Paesi vicini, come in Laos o in Cambogia, e possiamo inviare missionari in questi Paesi. La Chiesa in Vietnam sta crescendo. (mg)







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