Corno d'Africa: domenica 18 settembre la colletta nazionale della Conferenza episcopale
italiana
CORNO D’AFRICA: FAME DI PANE E DI FUTURO Gli aiuti e la campagna di sensibilizzazione
di Caritas Italiana.
Per domenica 18 settembre 2011 la Conferenza
Episcopale Italiana ha indetto una raccolta straordinaria in tutte le chiese d’Italia
a sostegno delle iniziative di solidarietà della Caritas Italiana, da mesi mobilitata
nel Corno d’Africa e nei Paesi limitrofi colpiti da siccità e carestia.
Alla
vigilia della colletta, Caritas Italiana ricorda l’urgenza della solidarietà verso
i milioni di vittime di questa emergenza; una catastrofe ambientale che, trascurata
alle prime avvisaglie, si sta estendendo ad altre aree della regione. Sono più di
13 milioni le persone colpite soprattutto in Somalia, Kenya, Etiopia e sono 750.000
le persone a rischio di morte nei prossimi quattro mesi. Continua l’afflusso di profughi
dalla Somalia in Kenya e Etiopia dove nelle ultime settimane si sono riversati anche
20.000 rifugiati dal Sud Sudan in fuga dai conflitti scoppiati in alcune aree del
paese. Secondo Abba Agos Hayish, segretario generale dell’Ethiopic Catholic Secretariat
(Caritas Etiopia), la carestia rischia già di essere una grande tragedia dimenticata.
«Gli aiuti sono arrivati dopo l’appello che abbiamo lanciato,soprattutto dalla
rete delle Caritas. Il problema non è la quantità, ma la tempestività con cui giungono
le risorse. Un ritardo, in questo momento, può essere fatale per interi villaggi».
Proprio
per non dimenticare i fratelli africani nella sofferenza, la CEI ha indetto la raccolta
di domenica 18 settembre 2011. Caritas Italiana finora ha inviato 700.000 euro
per sostenere le azioni delle Caritas dei paesi colpiti che proseguono incessantemente.
Oltre agli aiuti concreti ha lanciato la campagna di sensibilizzazione “Fame di
pane e di futuro” mettendo a disposizione delle Caritas diocesane strumenti per
l’approfondimento e l’animazione.
Le somme raccolte nella colletta di domenica
saranno utilizzate per tutte le vittime della siccità soprattutto in Somalia, Kenya,
Etiopia, Gibuti, Eritrea e anche in Sud Sudan, Uganda, Tanzania. In Kenya ed Etiopia
l’ambito principale di azione, su cui verranno canalizzati i fondi raccolti è
l’aiuto alimentare con la distribuzione di razioni alimentari e l’assistenza
nutrizionale e sanitaria a persone vulnerabili (soprattutto bambini, donne incinte
o che allattano, malati, disabili, anziani, sfollati). Per l’immediato futuro è necessario
agire sulla conservazione dell’acqua (pozzi, cisterne e ripristino di sorgenti;
realizzazione di dighe e terrazzamenti), ma bisogna anche dare sostegno alla ripresa
dell’allevamento e dell’agricoltura (distribuzione di animali e foraggio; fornitura
di sementi più resistenti alla siccità e di attrezzi agricoli, cure veterinarie).
Per
quanto riguarda la Somalia, Caritas Italiana sostiene, pur nella precarietà
della situazione politica, le attività di Caritas Somalia in varie zone del Paese:
distribuzione di viveri a favore di 515 famiglie particolarmente colpite nelle zone
circostanti la città di Brava, viveri ed aiuti d’urgenza anche nel Basso Giuba, a
favore di 2730 bambini sotto i 5 anni, 945 donne incinte o che allattano, 670 anziani.
È prevista anche la costruzione di un ambulatorio nella zona di Boqoley e la distribuzione
di aiuti in circa 8 campi profughi a Mogadiscio.
Caritas Italiana, nel rinnovare
l’appello alla solidarietà, ricorda che la colletta è anche occasione per un impegno
che, oltre l’aiuto d’urgenza, interpelli le coscienze e faccia riflettere sulle cause
strutturali e sulle concause della crisi: meccanismi perversi del sistema economico-finanziario
mondiale, politiche agricole adottate dai paesi colpiti e da quelli più ricchi, incuranza
per l’ambiente e il riscaldamento globale, ma anche il commercio delle armi che alimenta
i conflitti e rende ancora più catastrofico l’impatto delle emergenze naturali.