Argentina: vescovi cattolici, ortodossi ed evangelici uniti per la vita
Il 27 settembre prossimo in Argentina è previsto un incontro in cui verranno esaminati
due progetti di legge sull’interruzione volontaria di gravidanza e cinque che hanno
per oggetto modifiche all’articolo 86 del Codice penale che riguarda gli aborti legali
e illegali. La questione è molto sentita in Argentina, dove si calcola che ogni anno
ricorrano all’aborto mezzo milione di donne e oltre cento muoiano a causa di questo
intervento, spesso eseguito in condizioni deplorevoli. Secondo quanto riporta l'agenzia
Fides, dal 1983 a oggi tremila donne sono morte a causa di un’interruzione volontaria
di gravidanza. All’incontro della Commissione della legislazione penale dei deputati,
prenderanno parte anche alcuni rappresentanti della Chiesa cattolica, ortodossa ed
evangelica che, per la prima volta, presenteranno congiuntamente un documento intitolato
“Impegno per la vita” in cui si ribadisce il valore della vita umana, dal suo concepimento
fino alla morte naturale. “Coloro che non conoscono Dio o non credono in Lui, percepiscono
il sacro attraverso il miracolo della vita. La vita propria e quella altrui, la vita
nelle sue differenti forme permette di intuire la presenza di una realtà trascendente”,
scrivono i vescovi, ricordando come la vita sia spesso minacciata da mali come la
povertà, l’emarginazione sociale e la violenza. “La vita è un dono – si legge ancora
– che non si conquista, non si merita e non si compera, ma si riceve da Dio che ce
l’ha consegnata per essere felici”. I presuli sottolineano, poi, come questo dono
debba essere protetto e fatto crescere, in particolare con l’amore di un padre e di
una madre, debba essere condiviso ed educato, perciò “è indispensabile che le famiglie
esercitino una paternità e una maternità responsabile e generosa per la formazione
dei giovani”. Il documento porta la firma di un rappresentante della Confraternita
Evangelica Pentecostale, del presidente della Commissione per l’Ecumenismo dell’episcopato
argentino, dell’arcivescovo Nicolaos Matti Abd Alahad della Chiesa siro-ortodossa
di Antiochia, di un rappresentante della Chiesa Evangelica mennonita e della Chiesa
Comunità cristiana. Di recente, infine, la Conferenza episcopale argentina aveva ribadito
che quando una donna rimane incinta “non si parla più di una vita, ma di due. Il diritto
alla vita è un diritto fondamentale”. (R.B.)