Rapporto Banca di Sviluppo: l'Asia a rischio invecchiamento e inflazione
Invecchiamento della popolazione e aumento dell’inflazione sono i fattori che minacciano
la crescita e lo sviluppo dei Paesi asiatici, secondo il contenuto del rapporto annuale
dell’Asian Develeopment Bank (Adp) che è stato recentemente aggiornato. Da qui, dunque,
riferisce l'agenzia AsiaNews, l’invito ai governi dell’area a mettere in atto riforme
strutturali che nei prossimi anni possano far fronte a questa nuova situazione. La
Banca prevede per l’anno in corso un tasso di crescita dell’area pari al 7.5%, ridotto
rispetto alla stima del 7.8 di alcuni mesi fa, mentre l’inflazione è in continua crescita:
per il 2011 si aspetta un 5.8%, ritoccato verso l’alto rispetto alla stima precedente,
che era del 5.3. Quest’ultimo dato, comunque, si spiega anche con la crisi economica
mondiale e la conseguente perdita di posti di lavoro negli Stati Uniti. Se i dati
non prendono in considerazione il Giappone, la cui economia stenta a ripartire dopo
lo tsunami di sei mesi fa, hanno spinto, però, Corea del Sud, Indonesia, Malaysia
e Filippine a evitare di rialzare i tassi di interesse di questo mese. In Cina, invece,
la questione resta aperta, perché, come ha sottolineato il capo economista della Banca,
Changyong Rhee, il problema principale è quello demografico: “La popolazione asiatica
invecchia a una velocità mai vista prima”, ha detto. In Cina, quindi, entro il 2050
la proporzione tra popolazione in grado di lavorare e pensionati sarà quadruplicata
rispetto a oggi e il dato supererà quello degli Stati Uniti, anche a causa della cosiddetta
politica del figlio unico in vigore dal 1979. (R.B.)