2011-09-13 14:10:51

Sentenza del Tribunale di Palermo: i ministeri della Difesa e dei Trasporti risarciscano i parenti delle vittime della strage di Ustica


Una sentenza importante, ma ora vogliamo i nomi dei responsabili. E’ questo il commento della presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti sulla decisione presa, ieri, dal Tribunale civile di Palermo: i parenti delle vittime dell’incidente aereo del 27 giugno 1980 in cui persero la vita 81 persone, saranno risarciti dai ministeri della Difesa e dei Trasporti con oltre cento milioni di euro. I giudici hanno ritenuto responsabili i ministeri per non aver garantito la sicurezza del DC-9 dell’Itavia, ma anche per l’occultamento della verità con depistaggi e distruzione di atti. Il servizio di Irene Pugliese:RealAudioMP3

27 giugno 1980, il DC-9 dell’Itavia, volo IH 870, partito alle 20.08 da Bologna e diretto a Palermo, scompare misteriosamente nei cieli tra Ponza ed Ustica. Nessun sopravvissuto tra le 81 persone a bordo: 77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio. Dopo 31 anni e diversi processi senza colpevoli, la svolta: i parenti delle vittime saranno risarciti dai ministeri della Difesa e dei Trasporti, colpevoli di non aver garantito la sicurezza di quel volo e di aver tenuta nascosta la verità. Cade quindi l’ipotesi del cedimento strutturale o di una bomba esplosa sull’aereo, tesi che aveva retto fino in Cassazione, e si ritorna invece alla pista dello scontro aereo tra jet militari di cui fece le spese il DC-9 dell’Itavia oppure all’ipotesi del missile sparato da un altro aereo, probabilmente per colpire un Mig libico, i cui resti sono stati ritrovati qualche settimana dopo l’incidente sui monti della Sila. Ricostruendo i fatti accaduti la sera di quel 27 giugno, ora il Tribunale civile di Palermo ha condannato i Ministeri. Una sentenza importante per la senatrice Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime:

“Questo è un passo molto importante. L’aspetto migliore di questa sentenza è che asserisce che c’è stato depistaggio, che c’è stato occultamento, che c’è stata incapacità di sorvegliare i nostri cieli”.

Non tanto il risarcimento, dunque, è quello che interessa le persone che hanno perso qualcuno in quella tragedia, quanto il fatto che questo risultato possa aprire le porte ad una nuova verità. Ancora Daria Bonfietti:

“La cosa importante, ancora da definire, è chi sono stati coloro che hanno potuto abbattere un aereo civile in tempo di pace nei nostri cieli”.

C’è poi la questione del coinvolgimento libico in questa vicenda. Ora che Gheddafi non è più al potere, dagli archivi libici potrebbero emergere informazioni utili a chiarire il mistero. Anche se, secondo la Bonfietti, non è tra quelle carte che bisogna cercare:

“Gheddafi ha sempre rivendicato che la vittima designata fosse lui, ma non è questo il problema: il problema è di andare dai Paesi amici e alleati – la Francia, l’America – e ottenere risposte alle rogatorie, perché erano i loro aerei che si trovavano nel nostro cielo in quella notte, assieme a quello di Gheddafi, eventualmente”.(ap)







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