2011-09-12 15:17:30

Incidente in una centrale nucleare francese: un morto e 4 feriti, non c’è fuga radioattiva


"Non c'è fuga radioattiva": lo ha confermato un portavoce del Ministero dell'Energia francese dopo l'incidente nel sito nucleare di Marcoule, nel Sud della Francia. I pompieri hanno eretto un perimetro di sicurezza intorno alla centrale, per evitare qualsiasi rischio. Un primo bilancio parla di un morto e 4 feriti. La centrale di Marcoule, creata nel 1956, è stata la prima centrale nucleare francese, nella Linguadoca-Rossiglione. La centrale possiede 3 reattori da 79 MW totali. A Marcoule furono costruiti i reattori nucleari a uso militare per le ricerche destinate alla costruzione della bomba atomica francese.

L’Onu denuncia: 2.600 morti dall’inizio delle proteste in Siria
Duemilaseicento persone uccise dallo scoppio delle proteste a metà marzo: è questo l’ultimo bilancio presentato dall’Onu sulle vittime della violenta repressione operata dalle forze di sicurezza del regime di Damasco. Lo ha riferito a Ginevra Navi Pillay, Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani citando fonti attendibili sul posto. Damasco contesta le cifre. Il servizio di Fabrizio Angeli:RealAudioMP3

Tra i morti, denuncia l'Onu, c’è anche il giovane Ghiath Matar, l’attivista anti-regime arrestato giovedì che aveva lanciato l’idea di affrontare le forze di sicurezza con i fiori in mano. Un video amatoriale su Youtube mostra il suo corpo deposto in una bara e coperto da un lenzuolo bianco, sotto il quale compaiono i segni delle torture subite in carcere. Un’autorevole consigliera del regime di Assad ha smentito i numeri forniti dall’Onu, sostenendo che i civili morti dall’inizio degli scontri sono al massimo 700, e che nei disordini hanno perso la vita anche 600 tra militari e poliziotti. La Siria – ha aggiunto la consigliera presidenziale,– potrebbe tenere elezioni legislative alla fine di quest’anno o all’inizio del 2012. Tra l’altro la consigliera ha ringraziato la Russia per il sostegno e invitato al dialogo anche gli altri Paesi occidentali. Nel frattempo, per la prima volta dallo scoppio della rivolta in Siria, alcuni leader religiosi della comunità alawita, branca dello sciismo a cui appartiene anche la famiglia presidenziale degli al Assad, hanno preso pubblicamente le distanze dal regime denunciando i suoi crimini e invitando tutti gli alawiti siriani a schierarsi con la "rivoluzione".

Cercano di rubare petrolio: 100 morti per l'esplosione di un oleodotto in Kenya
Sembra siano morte oltre 100 persone per l’esplosione ad un oleodotto avvenuta in Kenya, nella zona industriale di Lunga Lunga. Diverse persone cercavano di rubare petrolio da una condotta. “Pensiamo che il numero dei morti sia superiore a cento”, ha detto Thomas Atuti, un responsabile della polizia, precisando che la maggior parte delle persone sono morte bruciate. L'esplosione è avvenuta in una zona circondata dalla bidonville di Sinai, densamente popolata. "C'è stata una fuga dalla condotta, e la gente cercava di recuperare la benzina - ha detto un abitante del quartiere, Joseph Mwego -. C'è stata allora una forte detonazione, una grossa esplosione, e le fiamme e il fumo si sono alzati alti nel cieli. La gente cercava di prendere petrolio dalla condotta", ha confermato un responsabile della Croce Rossa. Un giornalista della "France Presse" ha visto sul posto decine di corpi carbonizzati.

Yemen: almeno 230 morti in combattimenti con Al Qaeda
Sono almeno 230 i soldati yemeniti morti in tre mesi di combattimenti contro i ribelli islamici nel Sud del Paese. Nel corso degli scontri sono stati uccisi oltre 30 presunti capi locali di Al Qaeda, secondo quanto annunciato dal vicepresidente dello Yemen. L’esercito yemenita ha liberato nei giorni scorsi la città costiera di Zinjibar, capoluogo della provincia di Abyane, dalla minaccia di un gruppo di ribelli sospettati di avere legami con la rete terroristica di Al Qaeda. Le operazioni militari nella zona, ha concluso il vicepresidente, sono quasi terminate, ma restano ancora sacche di resistenza in regioni isolate.

In Libia, sospesa l’offensiva dei ribelli su Sirte
Le milizie rivoluzionarie libiche hanno rimandato l’offensiva finale su Sirte, la città natale di Muammar Gheddafi e roccaforte simbolo dei lealisti. Resta invece sotto assedio Bani Walid, dove si registra una forte resistenza dei fedelissimi del rais e dove si nasconderebbero due dei figli del colonnello. Il terzogenito Saadi Gheddafi è in fuga in Niger. Per quanto riguarda le forze pro-Gheddafi, c’è anche da dire che, secondo testimoni, hanno attaccato la raffineria di Ras Lanuf.

In Egitto slitta importante deposizione nel processo Mubarak
In Egitto, il capo del consiglio supremo delle forze armate Hussein Tantawi ha preferito rinviare la sua attesa deposizione di oggi davanti alla Corte, che sta giudicando l'ex rais Hosni Mubarak e l'allora ministro dell'interno Habib el Adly con l'accusa di avere ordinato alle forze di sicurezza di sparare sui manifestanti durante la rivoluzione di gennaio. Convocato a sorpresa la scorsa settimana insieme ai vertici presenti e passati delle istituzioni della sicurezza nazionali, con la garanzia di un black out informativo totale, Tantawi, riferiscono alcune fonti, si è scusato per non essersi presentato oggi invocando la “fragile” situazione della sicurezza nel Paese. Stessa motivazione anche per il capo di stato maggiore delle forze armate Sami Annan, che avrebbe dovuto essere ascoltato dalla Corte domani. Per entrambe è stata fissata una nuova data: il 24 settembre per Tantawi, il 25 per Annan. In una riunione straordinaria fra consiglio militare e governo è stato deciso ieri di dare piena attuazione alla legge d'emergenza in vigore in Egitto dal 1981, in seguito all'uccisione dell'allora presidente Anwar Sadat e mai revocata.

Iran-Russia: al via centrale nucleare e apertura ai controlli
In Iran, è pronta l’inaugurazione dell’allaccio alla rete elettrica nazionale della centrale nucleare di Bushehr, ultimata dopo 36 anni con la collaborazione della Russia. Il ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi, e il suo collega russo per l’Energia, Sergei Shmatko, hanno annunciato in una conferenza stampa altri progetti comuni, insistendo anche sulla sicurezza dell’impianto, al centro del dibattito dopo la catastrofe di Fukushima. Il ministro Salehi ha chiarito anche la disponibilità del governo iraniano ad avviare trattative per la supervisione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, in cambio della caduta delle sanzioni. Secondo la tv di Stato nuove centrali saranno costruite sulla costa meridionale del Paese, mentre a quella di Bushehr si aggiungeranno altri tre impianti.

Elezioni municipali in Norvegia: primo voto dopo la strage di Utoya
Urne aperte oggi in Norvegia per elezioni municipali che rappresentano un test degli umori dell'opinione pubblica, dopo lo shock dei 77 morti della bomba a Oslo e il massacro di Utoya il 22 luglio scorso. Di comune accordo i partiti hanno aperto la campagna elettorale a metà agosto, al termine del periodo di lutto, e i toni del dibattito sono stati mantenuti bassi. Tutti i leader politici, a partire dal premier laburista Stoltenberg, hanno esortato ad un'alta affluenza alle urne come risposta alla strage.

Giappone: celebrazioni e proteste a sei mesi dallo tsunami
L’intero Giappone si è fermato ieri per ricordare la tragedia dell’11 marzo scorso, quando un terremoto e il successivo tsunami provocarono la morte di circa ventimila persone. Il Paese asiatico fatica ancora a ripartire dalle macerie lasciate dalla scossa di nove gradi Richter, con la conseguente crisi nucleare aperta dal disastro della centrale di Fukushima, il secondo più grave della storia dopo quello di Chernobyl. A Tokyo e in altre città ci sono state manifestazioni contro il nucleare e la sua gestione da parte di un governo instabile, che ha cambiato premier sei volte negli ultimi cinque anni. Due giorni fa si era dimesso anche il ministro dell’Economia, Yoshio Hachiro, proprio per delle battute infelici su Fukushima. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Fabrizio Angeli)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 255







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