2011-09-12 14:30:34

Il Papa per l'incontro della Comunità di Sant'Egidio a Monaco: la religione è una forza di pace se Dio non diventa proprietà personale


Un incontro per scendere più in profondità nello spirito di pace e di riconciliazione. E’ così che Benedetto XVI nel messaggio inviato al cardinale Marx, arcivescovo di Monaco, ha salutato l’apertura ieri dell’incontro “Religioni e culture in dialogo”, organizzato in Baviera dalla Comunità di Sant’Egidio. Dopo la Messa della mattina, e una commemorazione dell’11 settembre 2001 in collegamento audio-video con New York, nel pomeriggio l’avvio ufficiale alla presenza del presidente della Repubblica Federale di Germania, Christian Wulff. La nostra inviata a Monaco, Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

“Noi esseri umani siamo legati gli uni agli altri”. E’ compito dell’uomo dare un contenuto positivo al vivere insieme che “può diventare un inferno se non impariamo ad accoglierci gli uni gli altri”. E così che il Papa mette in guardia gli uomini dal voler essere altro che se stessi e li invita ad aprirsi e ad offrirsi agli altri, il che, sottolinea, “può essere anche un dono”. E’ il contenuto del messaggio che Benedetto XVI ha inviato all’arcivescovo di Monaco, cardinale Marx, in occasione dell’incontro di Sant’Egidio apertosi ieri nella città bavarese. L’appello del Papa prende spunto dal titolo dell’incontro “Bound to live together”, “ Destinati a vivere insieme”. “Il soggetto del convivere – scrive il Papa – è oggi l’umanità tutta intera”. Benedetto XVI ricorda come l’incontro di tutte le religioni nel 1986 a Assisi, così come quello di questi giorni a Monaco, “rappresentano occasioni in cui le religioni possono interrogare se stesse e chiedersi come diventare forze del convivere”. “Se la religione fallisce l’incontro con Dio, se abbassa Dio a sé, invece di elevare noi verso di lui, se ne fa in un certo senso una nostra proprietà, allora in tal modo può contribuire alla dissoluzione della pace. Se essa invece conduce al divino, al creatore e redentore di tutti gli uomini, allora diventa una forza di pace”. “Sappiamo che anche nel cristianesimo ci sono state distorsioni pratiche dell'immagine di Dio, che hanno portato alla distruzione della pace. Tanto più tutti noi siamo chiamati a lasciare che il Dio divino ci purifichi, per diventare uomini di pace”. Benedetto XVI ribadisce l’importanza delle iniziative per la riconciliazione e la pace susseguitesi negli ultimi 25 anni ma anche le molte occasioni perdute e i passi indietro. Cita i terribili atti di violenza e terrorismo avvenuti all’alba del terzo millennio e i vecchi conflitti ai quali si aggiungono nuovi scontri e nuovi problemi. “Tutto ciò – conclude - mostra che la pace è un mandato permanente a noi affidato e contemporaneamente un dono da invocare”.

Del terrorismo ha parlato Andrea Riccardi, fondatore di Sant’Egidio, in apertura dei lavori ieri pomeriggio. Dall’11 settembre – ha detto – sulla scia di una cultura generalizzata del conflitto, il dialogo apparve una pericolosa ingenuità, a vantaggio dell’idea di guerra come di uno strumento per affermare il diritto. Dopo l’11 settembre, ha proseguito, molti plaudirono al terrorismo, lo spirito di Assisi apparve una utopia. Occorre dire basta a un decennio di cultura generalizzata del conflitto, ha quindi ripetuto il fondatore di Sant’Egidio: tra lo scontro di civiltà e la globalizzazione volgare, ridotta solo all'economia, c’è il largo campo della costruzione dell’unità nella diversità. Oggi e domani si svolgeranno oltre trenta panel e diversi forum, durante i quali leader religiosi, uomini di cultura e della politica di tutti i Paesi si confronteranno su svariate tematiche, come quella cruciale dell’immigrazione. Importante l’intervento questa mattina del presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, mons. Antonio Maria Vegliò. La diversità culturale è una caratteristica dell’identità europea – ha detto – si è però assistito al risorgere di un’era del nazionalismo che ha fatto registrare marginalizzazione anche violenta delle popolazioni minoritarie, l’adozione di politiche ostili alla differenza culturale, che hanno incitato alla paura della diversità. “L’incontro delle diverse culture è una ricchezza. C’è bisogno – ha concluso – di insegnare a rispettare e apprezzare le varie culture, scoprendo gli elementi positivi".







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