2011-09-10 14:23:49

Europa divisa sulla crisi. Il premier Berlusconi: la manovra non dovrà essere rafforzata


Alla fine della prossima primavera diminuirà la presenza italiana in Afghanistan. E nel 2014 non ci saranno più truppe. Lo ha annunciato il premier Berlusconi, ospite della trasmissione televisiva Porta a Porta dedicata all’anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle. Quanto alla manovra economica, Berlusconi ha assicurato che non dovrà essere rafforzata. Ma per il segretario del Pd Bersani i provvedimenti adottati non sono sufficienti. Servizio di Giampiero Guadagni RealAudioMP3

Ieri il crollo delle Borse del vecchio continente, dopo le dimissioni di Jurgen Stark, componente tedesco del board della Bce, la Banca centrale europea, in disaccordo con il sostegno tedesco a Spagna e Italia e con la costituzione degli Eurobond: bruciati in una sola giornata 157 miliardi di euro. Oggi, intanto, l'incontro tra il presidente Giorgio Napolitano e il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Per l’economista Giovanni Marseguerra, segretario del Comitato Scientifico della Fondazione Centesimus Annus, la vicenda di ieri deve fare riflettere sul futuro della Ue. Sentiamolo intervistato da Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

R. – Segnala in maniera molto vistosa come, purtroppo, a tutti i livelli la solidarietà faccia fatica a farsi strada. In questo momento l’Europa ha una grande responsabilità: per uscire dalla crisi bisogna contare sulle risorse dell’Europa interna mentre invece, purtroppo, la Germania guarda dalla sua parte; gli altri Stati tendono ciascuno a guardare il proprio orticello. C’è una mancanza di solidarietà creativa che sarebbe poi l’unica possibilità per poter uscire assieme da questa situazione.

D. – Questo vuole dire che, secondo lei, a livello europeo manca una istituzione finanziaria ed economica forte…

R. – Manca ancora quella unificazione politica ed economica che sarebbe decisiva per affrontare assieme le questioni; manca ancora quell’ultimo scatto di coraggio per far diventare veramente la solidarietà una forza che unisce.

D. – Ma, secondo lei, mancano o comunque sono indispensabili dei vincoli di bilancio più stringenti a livello europeo? Questo perché la Grecia è ancora in forte difficoltà; l’Italia ha fatto una manovra, ma dopo un mese di ondeggiamenti…

R. – Certamente non abbiamo dato un’immagine positiva in questo frangente. La Grecia è un’altra questione: la Grecia ha avuto un comportamento passato ben più grave. Tuttavia non è costruttivo che ciascuno guardi soltanto e unicamente alle malefatte o ai comportamenti poco virtuosi degli altri. Dobbiamo capire che, pur in una situazione difficile, bisogna trovare degli strumenti come – per esempio – gli eurobond che vengono tanto criticati, ma che sono una forma di solidarietà che in questo momento è indispensabile: altrimenti ne usciamo frantumati e stando ciascuno peggio! (mg)







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