Maggioranza e opposizione si scontrano sul governo di unità nazionale. L'opinione
del politologo Giovagnoli
Continuano le richieste di esponenti dell’opposizione di un governo di unità nazionale
al posto dell’attuale. Tra i primi a lanciare la proposta il senatore del Pdl Giuseppe
Pisanu, presidente della Commissione Antimafia. Oggi anche l’Udc ha chiesto al premier
di lasciare, ma vari esponenti della maggioranza respingono questa ipotesi e affermano
che l’attuale esecutivo arriverà una scadenza naturale. Sull’opportunità di un governo
di unità nazionale, Alessandro Guarasci ha intervistato lo storico e politologo Agostino
Giovagnoli
R. - Credo
che la situazione sia veramente eccezionale e richieda quindi qualcosa fuori dal comune.
In questo senso, un governo di unità nazionale potrebbe essere una risposta alla necessità
di un’assunzione collettiva di responsabilità per far fronte alla grave crisi in cui
si trova il Paese.
D. - Ma la trova un’ipotesi credibile e possibile?
R.
- La trovo difficile, perché credo ci sia una forte resistenza da parte di chi si
trova attualmente al governo e alla maggioranza. Tuttavia c’è bisogno di una forte
discontinuità, altrimenti l’Italia rischia davvero sul piano internazionale, forse
come non ha mai rischiato negli ultimi decenni.
D. - Ritiene che i cattolici
possano avere un ruolo importante in questa fase di transizione?
R.
- I cattolici, in queste situazioni, sono certamente una risorsa preziosa. Credo che
occorra una presenza più forte e più incisiva da parte loro, e non semplicemente un
andare in ordine sparso, cercando gli spazi più opportuni. Il tempo è poco ed oggi
non è chiaramente pensabile un nuovo partito dei cattolici. Sarebbe però molto opportuna
un’azione forte, coordinata ed efficace.
D. - Secondo lei è stato fatto
troppo poco sul fronte dei tagli ai costi della politica?
R. - Tutto
ciò dimostra l’insensibilità ed anche la mancanza di una percezione della situazione
da parte della classe politica. Questa non è una classe politica in grado di gestire
la situazione attuale. (vv)