India: nel Karnataka, giovani aggrediti e arrestati per essersi convertiti al cristianesimo
È motivo “di seria preoccupazione” vedere come i cristiani in Karnataka siano aggrediti
“con regolarità” dai nazionalisti indù, mentre le autorità “voltano lo sguardo, perché
la loro sopravvivenza politica dipende da queste forze”. Lo denuncia Sajan K George,
presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), rispetto all’ennesimo caso
di violenze e soprusi contro due cristiani, ritenuti responsabili di conversioni forzate.
Bhasker Naik, 20 anni, e Hemanth Naik, 22 anni, originari del villaggio Manki (distretto
di North Kanara), lavoravano da oltre un anno nella città di Udupi, impiegati in un’azienda
privata. Circa sei mesi fa, i ragazzi hanno iniziato a seguire le prediche del pastore
Sadananda, della chiesa Christ Fellowship di Hirebettu, e si sono convertiti al cristianesimo.
Il 7 settembre scorso - riferisce l'agenzia AsiaNews - i due sono tornati nel loro
villaggio: ma alcuni attivisti del Bajrang Dal (ala giovanile ultranazionalista indù),
appreso della loro conversione, hanno iniziato a picchiarli e insultarli, intimando
loro di tornare all’induismo. Di fronte al rifiuto di Bhasker e Hemanth di rinnegare
Cristo, gli attivisti indù li hanno denunciati alla polizia di Honnavar per conversioni
forzate. L’ispettore Venkatappa ha condotto una breve indagine e li ha arrestati.
I due cristiani sono ancora in prigione. “Da maggio 2008 – accusa Sajan George – quando
il Bjp è salito al potere in Karnataka, la libertà di culto per la comunità cristiana
è sotto minaccia, anche nelle case private. I nostri luoghi di culto sono sotto costante
controllo delle forze fondamentaliste: in maniera sistematica interrompono i servizi
di preghiera e picchiano pastori e fedeli. Mentre la polizia è sempre più disponibile
e frettolosa nell’arrestare e incarcerare i cristiani”.(R.P.)