Cile: raccolta fondi della Chiesa in aiuto delle popolazioni del Corno d’Africa
Si chiama “Africa también nos duele”, il nuovo progetto di solidarietà della Chiesa
del Cile in favore delle popolazioni del Corno d’Africa colpite dalla carestia. L’iniziativa,
che già nel nome esprime la vicinanza con i fratelli africani, è stata presentata
nei giorni scorsi e ha come nobile obiettivo portare aiuto a circa 700mila persone
colpite da quella che da più parti è stata definita “la peggiore crisi alimentare
degli ultimi 60 anni”. L’iniziativa, che durerà tutto il mese di settembre, mira in
una prima fase a distribuire aiuti di tipo alimentare e medicinali, mentre la seconda
fase dell’intervento avrà effetti a lungo termine, cioè si occuperà di creare le condizioni
che permetteranno alle popolazioni di autosostenersi e di avere acqua sufficiente
per le attività agricole e l’allevamento del bestiame. “All’epoca in cui il nostro
Paese fu colpito dal terremoto e dallo tsunami, circa un anno e mezzo fa – ha presentato
l’iniziativa il presidente della Conferenza episcopale cilena, mons. Ricardo Ezzati
– abbiamo ricevuto la solidarietà generosa di molti Paesi che ora si trovano in emergenza”.
La catastrofe umanitaria nel Corno d’Africa è stata innescata da una siccità che dura
da 18 mesi e che è andata a sommarsi alle condizioni difficili in cui già versavano
Paesi come la Somalia, il Kenya, l’Etiopia, il Gibuti, il Sudan e l’Uganda: fino ad
ora la Chiesa cilena si era mobilitata attraverso le iniziative intraprese dalle singole
parrocchie; ora è stata promossa per questo fine settimana una colletta speciale il
cui ricavato sarà destinato alle attività di Caritas Internationalis nell’area, un
canale che assicura l’arrivo dei fondi là dove servono realmente. Nell’esortare la
popolazione a donare con generosità, il vicepresidente della Pastorale sociale della
Caritas del Cile, padre Rodrigo Tupper, ha detto: “Nel nostro Paese abbiamo montagne
altissime e un mare meraviglioso che costituiscono una sorta di frontiera naturale
che possiamo oltrepassare grazie alla solidarietà, che ci consente di guardare al
di là della nostra realtà”. (R.B.)