2011-09-09 13:45:59

Cile: raccolta fondi della Chiesa in aiuto delle popolazioni del Corno d’Africa


Si chiama “Africa también nos duele”, il nuovo progetto di solidarietà della Chiesa del Cile in favore delle popolazioni del Corno d’Africa colpite dalla carestia. L’iniziativa, che già nel nome esprime la vicinanza con i fratelli africani, è stata presentata nei giorni scorsi e ha come nobile obiettivo portare aiuto a circa 700mila persone colpite da quella che da più parti è stata definita “la peggiore crisi alimentare degli ultimi 60 anni”. L’iniziativa, che durerà tutto il mese di settembre, mira in una prima fase a distribuire aiuti di tipo alimentare e medicinali, mentre la seconda fase dell’intervento avrà effetti a lungo termine, cioè si occuperà di creare le condizioni che permetteranno alle popolazioni di autosostenersi e di avere acqua sufficiente per le attività agricole e l’allevamento del bestiame. “All’epoca in cui il nostro Paese fu colpito dal terremoto e dallo tsunami, circa un anno e mezzo fa – ha presentato l’iniziativa il presidente della Conferenza episcopale cilena, mons. Ricardo Ezzati – abbiamo ricevuto la solidarietà generosa di molti Paesi che ora si trovano in emergenza”. La catastrofe umanitaria nel Corno d’Africa è stata innescata da una siccità che dura da 18 mesi e che è andata a sommarsi alle condizioni difficili in cui già versavano Paesi come la Somalia, il Kenya, l’Etiopia, il Gibuti, il Sudan e l’Uganda: fino ad ora la Chiesa cilena si era mobilitata attraverso le iniziative intraprese dalle singole parrocchie; ora è stata promossa per questo fine settimana una colletta speciale il cui ricavato sarà destinato alle attività di Caritas Internationalis nell’area, un canale che assicura l’arrivo dei fondi là dove servono realmente. Nell’esortare la popolazione a donare con generosità, il vicepresidente della Pastorale sociale della Caritas del Cile, padre Rodrigo Tupper, ha detto: “Nel nostro Paese abbiamo montagne altissime e un mare meraviglioso che costituiscono una sorta di frontiera naturale che possiamo oltrepassare grazie alla solidarietà, che ci consente di guardare al di là della nostra realtà”. (R.B.)







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