Pakistan: soprusi contro i cristiani in politica e nella società, nel silenzio dei
media
Un deficit di trasparenza e di rappresentatività. Un meccanismo di selezione basato
sul clientelismo e condizionato dalla corruzione. In molti casi affidato alla scelta
di partiti musulmani. I cristiani in Pakistan vedono come “fumo negli occhi” l’entrata
in vigore del provvedimento (il 18° emendamento), avvenuta nei giorni scorsi, che
riserva alle minoranze religiose 4 seggi del Senato pakistano per ogni provincia.
Secondo fonti dell'agenzia Fides nella comunità cristiana in Pakistan, “la selezione
dei candidati è appannaggio dei partiti, che sono per la maggior parte islamici. E
potrebbe avvenire su base di criteri puramente finanziari, cioè valutando il contributo,
in milioni di rupie, che un candidato può dare al partito”. Il seggio dunque, “viene
venduto al miglior offerente e non sempre finirà a cristiani o indù”. Inoltre tale
meccanismo, “penalizza la rappresentatività, le reali capacità dei candidati, la trasparenza”.
Favorendo l’arbitrio, “si privilegiano, attraverso logiche di corruzione e clientelismo,
personaggi che intendono solo trarre vantaggi politici personali e che non tuteleranno
in alcun modo i diritti delle minoranze”. Inoltre i cristiani sollevano un interrogativo:
alcune aree (come le aree tribali della Federally Administered Tribal Areas, Fata)
non hanno minoranze religiose, dunque in tal caso i seggi a chi saranno assegnati?
Perché non usare, allora il criterio elettivo per assegnarli? “Vi sono soprusi continui,
a danno dei cristiani e della minoranze religiose, nella politica e nella società
del Pakistan. Episodi di violenza possono scoppiare in qualsiasi momento. Ma tutto
accade nel silenzio dei mass media”, afferma padre John Shakir Nadeem, direttore di
“Radio Veritas” in lingua urdu e segretario della Commissione per le comunicazioni
sociali in seno alla Conferenza episcopale del Pakistan. I mass media pakistani ignorano
problemi come quello dei seggi in Senato e “tutte le questioni relative alle minoranze
religiose: questa è una conferma dell’emarginazione e delle condizioni di discriminazione
che i cittadini cristiani subiscono. Tutti dicono ufficialmente – prosegue padre Nadeem
– che le minoranze in Pakistan godono di pieni diritti. Ma nei fatti non è così. Anche
i giornalisti che parlano di tali situazioni, come le sofferenze dei cristiani o i
diritti calpestati delle minoranze sono sotto pressione e spesso ridotti al silenzio”.
(R.P.)