Germania: alle regionali, tracollo della Cdu nel "Land" della Merkel
Domenica elettorale ieri nell'estremo nordest della Germania. Nelle regionali del
Meclemburgo-Pomerania Anteriore per i partiti della coalizione di governo, guidata
da Angela Merkel, è andata peggio di quanto temuto. Nel Land in cui la cancelliera
è cresciuta, la sua Cdu ha subìto un nuovo disastro elettorale, facendo segnare il
peggior risultato mai ottenuto dopo la caduta del Muro di Berlino. Gravi perdite anche
per il partito liberale. A trionfare, invece, i socialdemocratici. Sentiamo Giovanni
Del Re:
Per Angela
Merkel è una nuova brutta notizia: ieri, la sua Cdu, nel Meclemburgo, ha infatti subìto
una secca sconfitta, perdendo oltre cinque punti. Malissimo i suoi alleati al governo
federale, che precipitano intorno al 2%, non riuscendo neppure ad entrare nel parlamento
regionale. Volano i socialdemocratici del primo ministro in carica, Erwin Sellering,
che si confermano il primo partito regionale, aumentando i voti rispetto a cinque
anni fa. Molto bene anche l’estrema sinistra Die Linke, che si conferma il terzo partito,
ad un passo dai cristiano-democratici. Sellering era finora alleato proprio con la
Cdu in una grande coalizione, ma ora potrà scegliere comodamente con chi governare.
Tra le opzioni, c’è anche un’alleanza con l’estrema sinistra, anche se appare più
probabile una riedizione della grande coalizione. Questo voto è comunque un nuovo
segnale fortemente negativo per il governo della Merkel, e il prossimo potrebbe arrivare
il 18 settembre, quando a votare sarà il Land di Berlino. Ancora più in difficoltà
è il partito liberale, ormai da mesi in caduta libera: la posizione del suo esponente
di spicco, il ministro degli Esteri, Guido Westerwelle, è sempre più debole. In queste
elezioni, però, si registra anche un segnale non positivo in generale: sia pur ridotta,
l’estrema destra del Partito nazionale tedesco riesce anche questa volta a superare
la soglia di sbarramento ed entrare nel parlamento regionale.
L’appuntamento
elettorale conclusosi in Meclemburgo-Pomerania Anteriore è dunque il penultimo della
stagione 2011. Questo Land nell’estremo nordest della Germania è uno dei più
poveri e dei meno popolati del Paese, con l’11,5% di disoccupazione. La vittoria del
partito del governatore uscente era largamente attesa. Sui motivi per cui queste elezioni
assumono una così alta rilevanza a livello nazionale, il parere di Luigi Geninazzi,
inviato del quotidiano Avvenire, intervistato da Stefano Leszczynski:
R. - E’ un
voto che esprime il disagio, l’incertezza e la paura dei tedeschi per la situazione
della crisi globale, ma soprattutto per un atteggiamento ondivago del governo tedesco.
D.
- Perché sentono di aver perso un ruolo particolarmente forte in Europa, o è la situazione
interna che diventa sempre più difficile anche per i tedeschi?
R. –
Diciamo che anche la Merkel si trova in una posizione difficile, perché all’esterno
– almeno nei Paesi come l’Italia o nei Paesi dell’Europa meridionale
– le sue prese di posizione per quanto riguarda la difesa dell’euro,
dell’Unione Europea, vengono giudicate troppo sulla difensiva. All’interno è tutto
il contrario: la maggioranza dei tedeschi la giudica troppo cedevole, troppo remissiva,
perché per esempio con il patto del 21 luglio ha concesso la creazione di questo Fondo
europeo per la stabilità finanziaria per aiutare la Grecia che proprio nelle prossime
settimane dovrà essere sottoposta al vaglio del Bundestag e ci sono forti resistenze
non solo a livello dell’opinione pubblica, ma anche a livello dei deputati e all’interno
del suo stesso partito della Cdu.
D. - A questo punto, potrebbero cambiare
le alleanze di governo in Germania?
R. – No, io non credo per il momento,
perché anche se abbiamo di fronte un’altra elezione importante ma scontata a livello
regionale, quella di Berlino, fra due settimane l’alleanza tra Cdu e Fdp, cioè fra
democristiani e liberali, terrà. Il problema non è il cambio di governo, anche perché
non si vede un’alternativa. Il problema è la linea politica che viene sempre più criticata.
Negli ultimi tempi, negli ultimi mesi, davanti a questa grande crisi che sta sconquassando
tutta l’Europa, la Merkel ha mostrato di essere abbastanza oscillante, per esempio,
sulle questioni del Fondo europeo di stabilizzazione: prima ha detto di no, poi alla
fine ha ceduto nel patto con Sarkozy, adesso dice di no alla creazione degli Eurobond…
In definitiva, i tedeschi pensano che la Germania continui a pagare per i Paesi che
non hanno una politica economica virtuosa, prima di tutto la Grecia e poi anche l’Italia
e la Spagna. (bf)