2011-09-04 14:36:12

Regno Unito-Irlanda: l’11 settembre i cristiani celebrano la Domenica per la giustizia razziale


“Creati da Dio, trattati come schiavi: affrontiamo il traffico di esseri umani”. Con questo motto le Chiese cristiane del Regno Unito e dell’Irlanda celebreranno, l’11 settembre, la tradizionale “Domenica per la giustizia razziale”. L’iniziativa è promossa dall’Associazione cattolica per la giustizia razziale (Carj) e dalla Rete della giustizia razziale delle Chiese unite in Gran Bretagna e Irlanda (Ctbi). Per l’occasione, sul sito Internet della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles è consultabile un sussidio preparatorio con numerosi spunti di riflessione: si va da un excursus sulla storia della tratta di esseri umani ai suggerimenti per le omelie del giorno; dalle testimonianze di chi ha vissuto sulla propria pelle cosa significhi essere uno schiavo alle attività specifiche che i bambini e i più giovani possono svolgere l’11 settembre, per ricordare questa Giornata nel modo migliore. “Ogni anno – si legge nell’introduzione al sussidio – la Domenica per la giustizia razziale permette alle comunità cristiane di Gran Bretagna e Irlanda di pregare insieme per porre fine al razzismo e all’ingiustizia”. Le Chiese, le scuole, i gruppi e i singoli fedeli sono quindi invitati a trovare una risposta pratica alla questione. “Il traffico di esseri umani – continua l’introduzione – è una forma moderna di schiavitù ed è una violazione della dignità umana e dei diritti umani. Si tratta di una delle sfide più grandi che noi, come comunità cristiana, dobbiamo affrontare e denunciare”. Ricordando, poi, che “l’uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio”, i cristiani sono chiamati ad operare “per accrescere la compassione, la consapevolezza e la comprensione nei confronti dei sofferenti”. Quindi, il sussidio cita alcuni dati dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil): attualmente, sono 12,3 i milioni di uomini, donne e bambini costretti al lavoro forzato o alla prostituzione ed oltre 2,4 milioni sono oggetti della tratta. Un milione e 360 mila vengono sfruttati in Asia, 270 mila nei Paesi industrializzati, inclusa l’Europa, 250 mila in America Latina, 230 mila in Medio Oriente e in Nord Africa, 200 mila nell’Africa subsahariana. Senza dimenticare che il traffico di essere umani ha anche un risvolto economico: i guadagni sono stimati tra i 7 e i 12 miliardi di dollari l’anno, il che rende la tratta la terza attività criminale più redditizia, dopo il traffico di armi e di droga. Proprio per questo, conclude il sussidio, “noi cristiani siamo chiamati a fare tutto il possibile per portare giustizia a coloro che ne hanno bisogno”. (I.P.)







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