Regno Unito-Irlanda: l’11 settembre i cristiani celebrano la Domenica per la giustizia
razziale
“Creati da Dio, trattati come schiavi: affrontiamo il traffico di esseri umani”. Con
questo motto le Chiese cristiane del Regno Unito e dell’Irlanda celebreranno, l’11
settembre, la tradizionale “Domenica per la giustizia razziale”. L’iniziativa è promossa
dall’Associazione cattolica per la giustizia razziale (Carj) e dalla Rete della giustizia
razziale delle Chiese unite in Gran Bretagna e Irlanda (Ctbi). Per l’occasione, sul
sito Internet della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles è consultabile un
sussidio preparatorio con numerosi spunti di riflessione: si va da un excursus
sulla storia della tratta di esseri umani ai suggerimenti per le omelie del giorno;
dalle testimonianze di chi ha vissuto sulla propria pelle cosa significhi essere uno
schiavo alle attività specifiche che i bambini e i più giovani possono svolgere l’11
settembre, per ricordare questa Giornata nel modo migliore. “Ogni anno – si legge
nell’introduzione al sussidio – la Domenica per la giustizia razziale permette alle
comunità cristiane di Gran Bretagna e Irlanda di pregare insieme per porre fine al
razzismo e all’ingiustizia”. Le Chiese, le scuole, i gruppi e i singoli fedeli sono
quindi invitati a trovare una risposta pratica alla questione. “Il traffico di esseri
umani – continua l’introduzione – è una forma moderna di schiavitù ed è una violazione
della dignità umana e dei diritti umani. Si tratta di una delle sfide più grandi che
noi, come comunità cristiana, dobbiamo affrontare e denunciare”. Ricordando, poi,
che “l’uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio”, i cristiani sono chiamati
ad operare “per accrescere la compassione, la consapevolezza e la comprensione nei
confronti dei sofferenti”. Quindi, il sussidio cita alcuni dati dell’Organizzazione
internazionale del lavoro (Oil): attualmente, sono 12,3 i milioni di uomini, donne
e bambini costretti al lavoro forzato o alla prostituzione ed oltre 2,4 milioni sono
oggetti della tratta. Un milione e 360 mila vengono sfruttati in Asia, 270 mila nei
Paesi industrializzati, inclusa l’Europa, 250 mila in America Latina, 230 mila in
Medio Oriente e in Nord Africa, 200 mila nell’Africa subsahariana. Senza dimenticare
che il traffico di essere umani ha anche un risvolto economico: i guadagni sono stimati
tra i 7 e i 12 miliardi di dollari l’anno, il che rende la tratta la terza attività
criminale più redditizia, dopo il traffico di armi e di droga. Proprio per questo,
conclude il sussidio, “noi cristiani siamo chiamati a fare tutto il possibile per
portare giustizia a coloro che ne hanno bisogno”. (I.P.)