Indonesia: l’Oms lancia l’allarme sul pericolo delle affezioni respiratorie
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) lancia l’allarme sulla mortalità infantile
causata da polmonite e altre affezioni respiratorie in Indonesia, dove si calcola
che le vittime siano circa 40mila l’anno. In particolare desta preoccupazione la provincia
di Nusa Tenggara Timur, una delle più povere del Paese, dove il dato ammonta a circa
il doppio della media nazionale, con 80 morti ogni mille abitanti e dove nel 2010
circa la metà dei 4,6 milioni di abitanti hanno riportato sintomi riconducibili a
malattie dell’apparato respiratorio. Una delle cause di tale diffusione è probabilmente
la pratica dell’“umebubu”, considerata igienica e salutare dalla cultura tradizionale:
si tratta di confinare per circa 40 giorni, subito dopo la nascita, il neonato e la
mamma in una capanna d’erba priva di ventilazione e con un fuoco che arde di continuo.
L’Unicef, attivo a Kupang, in effetti, annovera tra le cause dell’incremento delle
malattie polmonari la mancanza di areazione dei locali, la condizione spesso precaria
delle abitazioni e il costume della famiglia di vivere insieme in un unico ambiente.
Alcune Ong, conclude l'agenzia Fides, si stanno adoperando per dotare la popolazione
di abitazioni salubri con finestre e lastricati, ma c’è ancora molto da fare contro
la contaminazione dell’aria che, secondo le stime dell’Oms, nel mondo uccide una persona
ogni 20 secondi. (R.B.)