Congresso eucaristico di Ancona: inaugurata la mostra “Alla mensa del Signore”
L’arte come strumento per accedere alla trascendenza, all’ineffabile, all’invisibile:
in pratica al Mistero di Dio. È con questo intento nel cuore che è stata inaugurata
ieri dal presidente del Governatorato della Città del Vaticano, cardinale Giovanni
Lajolo, la mostra “Alla mensa del Signore. Capolavori dell’arte europea da Raffaello
a Tiepolo”, allestita presso la Mole Vanvitelliana di Ancona in questi giorni in cui
in città si svolge il 25esimo Congresso eucaristico nazionale. Il fine della missione
dell’artista, e la sua affinità con il ministero del sacerdote nell’apertura verso
Dio, erano già stati sottolineati da Papa Paolo VI, le cui parole sono state riprese
ieri dal porporato: “Paolo VI parlava della forza poetica dell’arte – ha detto il
cardinale Lajolo citato dall'agenzia Sir – mentre Giovanni Paolo II mise in luce il
rapporto tra l’arte e il mistero dell’Incarnazione e la nuova dimensione della bellezza;
Benedetto XVI, infine, in una visione altamente spirituale, ha parlato della bellezza
come segno, forma sperimentale dell’Incarnazione di Dio che sa cogliere il Tutto nel
frammento”. Il porporato ha posto l’accento sul titolo dell’esposizione, particolarmente
“significativo” perché l’Eucaristia “è il centro irradiante di tutta l’attività della
Chiesa: non solo della liturgia, ma anche dell’annuncio della Parola, del servizio
della carità anche dell’arte sacra”. “Nell’umanità del Cristo il Dio invisibile si
è fatto visibile – ha aggiunto – e noi dalla sua immagine dobbiamo risalire al ‘prototipo’,
alla realtà che esso significa”. In chiusura il porporato ha distinto tra arte religiosa
e arte sacra, definendo quest’ultima “l’arte propriamente connessa con la liturgia
della Chiesa e i suoi ambiti o con la pietà, le pratiche devote del popolo cristiano”.
(R.B.)