2011-09-02 15:35:28

Pakistan. Minoranze religiose pronte a scendere in piazza per il musulmano Shahbaz Taseer


Le minoranze religiose del Pakistan sono “pronte a scendere in piazza per la salvezza del musulmano Shahbaz Tasser”, sequestrato una settimana fa. Lo dice all’Agenzia Fides Paul Bhatti, consigliere speciale del primo ministro per gli affari delle Minoranze religiose e leader della “All Pakistan Minorities Alliance” (APMA), la maggiore organizzazione di leader e membri delle comunità religiose minoritarie (cristiani, indù, sikh e altri) nella società civile pakistana. Shahbaz Taseer è figlio dell’ex governatore del Punjab, Salman Taseer, ucciso il 4 gennaio 2011 dalla sua guardia del corpo, per la sua opposizione alla legge sulla blasfemia, e per aver difeso Asia Bibi, donna cristiana condannata a morte per blasfemia. Da mesi la famiglia Taseer subisce minacce e intimidazioni da parte di gruppi integralisti islamici, ma ha ricevuto poca protezione dal governo della provincia del Punjab. Secondo gli osservatori, il sequestro di Shahbaz Taseer è una mossa di gruppi integralisti islamici per far pressioni sui giudici e ottenere la liberazione di Mumtaz Qadri, la guardia del corpo che ha ucciso Salman Taseer, e considerato “un eroe”. Paul Bhatti – cristiano e fratello del ministro federale per le Minoranze religiose, Shahbaz Bhatti, anch’egli ucciso il 2 marzo scorso – afferma: “Abbiamo manifestato al governo le nostre doglianze. Se non otterremo risultati, siamo pronti a manifestare pubblicamente”. Infatti, spiega Bhatti, “il sequestro è un segnale molto preoccupante per il Paese: non è tollerabile che una persona, di qualsiasi religione, non possa vivere la propria vita tranquillamente. E’ una questione fondamentale di libertà e dello stato di diritto”. “In tal caso non sono solo in ballo le pressioni verso le minoranze religiose” spiega Bhatti. “Ci interessa difendere Taseer come cittadino del Pakistan. Occorre che ci sia un segnale forte, per bloccare questi estremisti e non lasciare i cittadini in balia dei gruppi criminali”.







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