2011-09-02 15:44:03

La Turchia espelle l'ambasciatore israeliano: vuole le scuse per le vittime della "Freedom Flotilla"


Sale la tensione fra Turchia e Israele: Ankara ha espulso l’ambasciatore israeliano e ha sospeso tutti gli accordi militari con Tel Aviv, ribadendo di non riconoscere la legalità del blocco israeliano a Gaza. Il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

Le relazioni con Israele sono declassate al livello di secondo segretario d’ambasciata: pertanto, l'ambasciatore israeliano dovrà lasciare Ankara e l'ambasciatore turco in Israele dovrà rientrare in Turchia entro mercoledì. È questo l’annuncio fatto oggi dal ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, specificando che saranno sospesi tutti gli accordi di tipo militare e affermando ufficialmente che la Turchia non riconosce il blocco israeliano imposto a Gaza. Alla base della decisione, le mancate scuse da parte dello Stato ebraico per il raid condotto il 31 maggio 2010 contro il traghetto turco Mavi Marmara, carico di attivisti filo-palestinesi che, nell’ambito dell’iniziativa "Freedom Flotilla", si stava dirigendo nella Striscia di Gaza, convinto di forzarne il blocco. Nel raid contro la nave, rimasero uccisi nove cittadini turchi. Sulla vicenda sarebbe imminente la pubblicazione, da parte delle Nazioni Unite, del rapporto della Commissione d’inchiesta guidata da Geoffrey Palmer e anticipato ieri dal New York Times: secondo l’Onu, l’operazione israeliana sarebbe stata “eccessiva”, ma al tempo stesso si riconoscerebbe la legalità del blocco navale a Gaza, utile, sostiene Israele, a fronteggiare le minacce dei gruppi ostili, impedendo loro di ricevere armi. Intanto, il premier israeliano Netanyahu ha convocato per oggi una riunione urgente dei ministri per valutare la situazione.

Israele-"indignados"
Al culmine di sei settimane di protesta, gli "indignados" israeliani si accingono domani a trascinare nelle strade complessivamente un milione di dimostranti in una quindicina di città Gerusalemme. Nell'accampamento di Tel Aviv, e in altri attendamenti eretti in queste settimane, gli attivisti - assistiti dal movimento studentesco universitario - moltiplicano gli sforzi organizzativi per garantire il successo della manifestazione contro la politica sociale del governo.

Pakistan
E' salito ad almeno 12 morti e 21 feriti il bilancio dell’attacco kamikaze avvenuto ieri in Pakistan nei pressi di un commissariato di polizia a Lakki Marwat, nel nordovest del Paese. La maggior parte delle persone decedute, si è appreso, sono civili mentre la metà dei feriti sono agenti di polizia. L'attentatore suicida ha cercato di lanciare la sua auto contro la stazione di polizia, ma è stato bloccato ad alcune decine di metri dall'obiettivo.

Tempesta tropicale "Katia"
Dopo il passaggio dell’uragano "Irene", con la sua scia di morte e distruzione sulla costa orientale degli Stati Uniti, avanza nell’Oceano Atlantico "Katia". Gli esperti americani evitano ogni allarmismo e sono certi che Katia – declassata, al momento, a tempesta tropicale – non dovrebbe trasformarsi in un nuovo serio pericolo per la regione.

Messico-violenza
Sgomento nel mondo giornalistico messicano: i corpi senza vita di due giornaliste, Marcela Yarce e Rocio Gonzalez Trapaga, sono stati ritrovati in un parco di Città del Messico. Secondo le prime ricostruzioni, le due donne, morte per asfissia, sarebbero state strangolate. Sale così a otto il numero dei professionisti dell’informazione morti quest’anno nel Paese centramericano, molti dei quali stavano indagando su attività di criminalità organizzata.

Terremoto-Alaska
Una violenta scossa di terremoto, di magnitudo 7.1 sulla scala Richter, ha colpito oggi l’Alaska, le Isole Fox e le Aleutine. L’epicentro del sisma, stando a quanto comunicato dall’Istituto americano di geofisica, si sarebbe verificato a 200 km dalla città di Atka e a 10 km di profondità, tanto da rendere necessario un allarme tsunami, anche se solo a livello locale.

Nigeria-violenze interetniche
Nuove vittime si registrano in Nigeria, a causa degli scontri interetnici che da giorni insanguinano la città di Jos, nel centro del Paese. Ieri, nella zona di Dusu Uku, sono morte altre 22 persone. Lunedi scorso, nella stessa città, analoghi scontri tra bande di giovani cristiani e musulmani avevano provocato 13 morti e non si esclude che quanto accaduto ieri sia collegato a quei fatti.

Russia-Ucraina
L’accordo tra Russia e Ucraina sul gas dovrà essere rivisto dopo la ristrutturazione di Naftogaz, l’azienda di Stato ucraina, attiva nel petrolio e nel gas. Lo ha riferito il primo ministro ucraino, Mykola Azarov. Tra i due Paesi si rischia una nuova crisi del gas, simile a quella che due anni fa portò al taglio delle forniture verso l’Unione Europea: da mesi, infatti, Kiev sta negoziando con Mosca per ottenere uno sconto sul gas russo, pagato 400 dollari americani ogni mille metri cubi.

Tagikistan-incontro
Il presidente russo, Dmitri Medvedev, ha incontrato a Dushanbè, capitale del Tagikistan, il suo omologo, Emomali Rakhmon, e i presidenti di Pakistan e Afghanistan, rispettivamente Asif Ali Zardari e Hamid Karzai. In agenda, la minaccia terroristica nell’area, il traffico di droga e la ripresa economica. Intanto, in Afghanistan un gruppo talebano ha sequestrato almeno 30 ragazzi pakistani sconfinati per errore nel Paese.

Grecia-debito
“Completare il lavoro tecnico riguardo il bilancio 2012 e le riforme strutturali di rilancio della crescita": con questa esortazione la missione della "troika" che supervisiona il piano di risanamento del debito pubblico greco - composta da commissione Ue, Bce e Fmi - ha lasciato ieri sera Atene. Come informa Bruxelles, "la missione ha fatto dei buoni progressi", ma tornerà ad Atene "a metà settembre, per continuare le discussioni sulle misure necessarie a completare la quinta revisione del piano di risanamento del governo greco".

Giappone
“Senza la rinascita di Fukushima, non ci potrà essere la rinascita del Giappone”. Parola del neopremier nipponico, Yoshihiko Noda, che sulla scala delle priorità ha posto in prima posizione la ricostruzione post-terremoto. Presentando, inoltre, la sua nuova squadra di governo, Noda ha annunciato l’intenzione di rafforzare i legami con la Cina, in crisi dallo scorso anno a causa di una contesa territoriale.

Allarme "spazzatura" in orbita
Il Consiglio nazionale delle ricerche americano lancia l’allarme sulla “spazzatura” presente nello spazio, che avrebbe raggiunto livelli particolarmente critici: in orbita, infatti, galleggiano rifiuti molto grandi, ma anche oggetti più piccoli, e tutti si muovono ad elevate velocità. “Abbiamo perso il controllo dell'ambiente”, ha commentato il capo della ricerca, l'ex scienziato della Nasa Donald Kessler, che esorta all’elaborazione di nuove normative internazionali in materia. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Giorgia Innocenti)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 245







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