Il Papa al Simposio Intercristiano di Salonicco: nel mondo c'è nostalgia di Dio, cattolici
e ortodossi annuncino uniti il Vangelo
Nel mondo contemporaneo, spesso “distratto” e “insensibile” nei riguardi del Vangelo,
c’è tuttavia una “profonda nostalgia di Dio” e cattolici e ortodossi possono offrire
assieme una grande testimonianza di fede. Lo scrive Benedetto XVI nel Messaggio inviato
al 12.mo Simposio Intercristiano che oggi si è concluso a Salonicco. L’incontro ecumenico,
iniziato il 30 agosto, è stato promosso dall’Istituto Francescano di Spiritualità
dell’Antonianum e dalla Facoltà teologica ortodossa dell’Università Aristoteles
di Salonicco. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Passione
per Cristo e dinamismo missionario per far breccia in cuori nei quali, secolarismo
a parte, la “nostalgia di Dio” c’è e non è poca. Ne è convinto Benedetto XVI il quale,
alla fine del suo Messaggio al Simposio Intercristiano di Salonicco, aggiunge chiaramente
che, “per un rinnovato annuncio del Vangelo”, occorre gente di tempra, “evangelizzatori
– sostiene – che siano animati dallo stesso zelo apostolico di Paolo”. L’attualità
della nuova evangelizzazione – “al centro delle mie preoccupazioni e preghiere”, rimarca
tra le righe il Papa – ha guidato da martedì scorso la riflessione e gli interventi
del 12.mo Simposio Intercristiano, nel quale cattolici e ortodossi si sono scambiati
interventi e pareri attorno al tema della “Testimonianza della Chiesa nel mondo contemporaneo”.
Una testimonianza che oggi, ribadisce una volta ancora Benedetto XVI,
ha bisogno “di un rinnovato vigore in molte delle regioni che per prime ne
accolsero la luce”, e che ora sperimentano invece “gli effetti di una secolarizzazione
capace di impoverire l’uomo nella sua dimensione più profonda”. È come se il mondo
di oggi andasse a due velocità. Assistiamo, è la considerazione del Papa, “a fenomeni
contraddittori: da un lato si registra una diffusa distrazione o anche insensibilità
nei confronti della trascendenza, dall’altro, vi sono numerosi segni
che attestano il permanere, nel cuore di molti, di una profonda nostalgia di Dio,
che si manifesta in modi diversi e pone numerosi uomini e donne in atteggiamento di
sincera ricerca”. È qui, prosegue il Pontefice, che scatta la responsabilità di cattolici
e ortodossi, di fronte a sfide che sono “comuni”. “La conoscenza reciproca delle nostre
tradizioni e l'amicizia sincera rappresentano – assicura il Papa – già in sé stesse
un contributo alla causa dell'unità dei cristiani”. Perché “la sorte dell’evangelizzazione
– ricordava Paolo VI, citato dal Papa – è certamente legata alla testimonianza di
unità data dalla Chiesa”.
A Salonicco, intanto, il Simposio che era
stato aperto da una Divina liturgia in rito bizantino è stato chiuso stamattina da
una Divina liturgia in rito latino nella parrocchia dell’Immacolata, retta dai Padri
Lazzaristi, presenti a Salonicco da oltre 300 anni. Le ultime conferenze in calendario
hanno affrontato, fra l’altro, i temi del pluralismo etico, della testimonianza della
Chiesa nei mass media e del contributo della Chiesa ortodossa al movimento ecumenico,
con uno sguardo alle prospettive delle Chiese cristiane in Medio Oriente. Il prossimo
Simposio, nel 2013, si terrà a Milano su un tema ancora da definire nei dettagli,
ma che con molta probabilità - secondo alcune informazioni - si lascerà ispirare dall’anniversario
dell’Editto di Costantino (313 d.C.).