2011-09-02 12:50:57

Il cardinale Bertone alle Acli: i diritti sociali non possono dipendere dall'andamento delle borse e del mercato


E' necessaria "una forma concreta e profonda di democrazia economica”: lo ha affermato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, intervenuto stamani all'Incontro nazionale di studi promosso dalle Acli a Castel Gandolfo, sul tema del "lavoro scomposto”. Il cardinale Bertone ha sottolineato che la priorità di oggi è l'accesso al lavoro, esortando ad onorare "oggi ancor più di ieri" l'invito della Dottrina sociale della Chiesa "a dar vita ad associazioni di lavoratori per la difesa dei propri diritti". Quindi ha chiesto maggiore attenzione per le cooperative nella manovra che sta approntando il governo italiano. Il servizio di Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

L’impresa, ancor più nei momenti di crisi, ha una valenza sociale e le aziende di punta del mondo cattolico sono le cooperative: e per esse il cardinale Tarcisio Bertone chiede maggiore tutela:

“Mi sembra che questo mondo sia da apprezzare e che in tempi di crisi ha dato lavoro e solidarietà, una solidarietà straordinaria, meriti un trattamento migliore di quello che gli è stato riservato nella recente manovra economica”.

Per il cardinale, poi, “la solidarietà è anzitutto sentirsi tutti responsabili di tutti, quindi non può essere delegata solo allo Stato”. Ne consegue che solidarietà e giustizia devono andare di pari passo:

“Su questo fondamento si basa l’impegno del Magistero e di tutta la Chiesa per una ‘civilizzazione dell’economia’ in contrapposizione alla forte tendenza speculativa. Un’economia civile non può trascurare la valenza sociale dell’impresa e la corrispettiva responsabilità nei confronti delle famiglie dei lavoratori, della società e dell’ambiente”.

In sostanza, per il cardinale Bertone “i diritti sociali ... sono parte integrante della democrazia sostanziale e l’impegno a rispettarli non può dipendere meramente dall’andamento delle Borse e del mercato”.

Contestato più volte dalla platea il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, quando ha difeso le politiche familiari e del lavoro in Italia e quando ha attaccato gli anni ’70. Per Sacconi, poi, nella manovra si è solo voluto riordinare, e non attaccare, la normativa sulla cooperative:

“Nella consapevolezza che sono tante cose, che ci sono cooperative a prevalente scopo mutualistico ed altre che questa prevalenza non hanno e che hanno caratteristiche anche merceologiche diverse tra di loro, rimane una significativa differenza con le altre forme societarie, perché riconosciamo - come la Costituzione peraltro - la valenza e l’importanza della forma cooperativa”.

Ieri, ai nostri microfoni, il presidente della Caritas, mons. Giuseppe Merisi ha difeso l’impianto dell’8 per mille, “perché - ha detto - ha permesso di dare assistenza a tanti poveri. (mg)







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