2011-09-01 15:22:50

Uganda: la grave situazione economica mette i Seminari a rischio di chiusura


L’inflazione dilagante e altri gravi problemi economici che stanno gravemente colpendo l’Uganda, minacciano la chiusura dei seminari nonostante il crescente numero di vocazioni sacerdotali nel Paese. Mons. Cosmas Alule, rettore del Seminario maggiore Alokolum, ha detto che, nel corso dell’ultimo anno, l’aumento dei prezzi del carburante hanno fatto salire anche quello dei prodotti alimentari di base. Dal mese di agosto 2010, il tasso di inflazione è passato dall’1.7% a circa il 19%. Rivolgendosi all’Opera di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, - riferisce l'agenzia Fides - mons. Alule ha aggiunto che è molto difficile sostenere i costi dei prodotti alimentari di base, nonostante nel Paese si coltivino riso, fagioli, mais e verdura, al fine di ridurne i costi. Il rettore ha sottolineato che le cause della crisi economica non sono solo dovute alla siccità, bensì anche alla dispendiosa campagna elettorale portata avanti lo scorso mese di febbraio. “Il governo ha speso molto denaro in maniera irresponsabile per motivi politici, invece di pensare al benessere della gente”. Il Seminario Alokolum si trova in una zona che ha vissuto 30 anni di guerra civile tra il governo dell’Uganda e l’Esercito di Resistenza del Signore (Lord's Resistance Army). Anche se l’edificio occupa uno spazio molto ridotto, non è stato possibile continuare i lavori di ristrutturazione a causa dell’aumento vertiginoso dei prezzi dei materiali di costruzione. Tuttavia, per questo nuovo anno accademico, sono previsti 209 studenti, 26 in più rispetto allo scorso anno, di conseguenza l’ampliamento è diventato necessario. Lo scorso anno, in cinque Seminari del Paese, oltre 1000 giovani sacerdoti si sono preparati al sacerdozio. Questa incresciosa situazione economica sta gravando anche su altri Seminari dell’Uganda, dove su 33 milioni di abitanti, il 45% sono cattolici. (R.P.)







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