Kosovo: no alla religione nelle scuole. Una legge vieta anche di portare il velo islamico
nelle aule
Il Parlamento kosovaro — riferisce l’agenzia Ansa — ha approvato lunedì scorso un
provvedimento che vieta l’insegnamento della religione nelle scuole del suo territorio
e proibisce agli allievi di mostrare segni religiosi. Si tratta in realtà di una conferma.
Il Parlamento non ha fatto altro che sancire, con apposita legge, una consuetudine
in vigore da tempo in Kosovo sull’esclusione della religione dagli istituti di istruzione.
Coerentemente, i deputati — 64 dei 120 che siedono nell’aula — hanno inoltre respinto
una proposta tesa a revocare il divieto di indossare il velo islamico (specificatamente
l’hijab) nelle scuole. La stragrande maggioranza — più del 90% — degli oltre due milioni
di kosovari è di religione musulmana. I cristiani costituiscono circa l’8,5% del totale,
con una comunità ortodossa quasi doppia rispetto a quella cattolica. La Costituzione
afferma che il Paese è laico e vieta alle scuole pubbliche l’inserimento nei programmi
di corsi di religione. Tuttavia, una minoranza di musulmani, più fervidi e praticanti,
si batte per l’introduzione dell’insegnamento dell’islam nelle scuole. Più precisamente,
le proposte tese a emendare la legge sull’educazione (e respinte dai deputati) erano
state fatte da due piccoli partiti religiosi. Il Kosovo — riferisce la France Presse
— è stato teatro quest’anno di molteplici manifestazioni antigovernative, che hanno
riunito centinaia di persone, organizzate per esprimere dissenso nei confronti del
divieto di indossare nelle scuole l’hijab (il tipico foulard che copre il capo ma
non il volto della donna), divieto che ha comportato anche l’esclusione di alcune
ragazze dalla scuola proprio perché si erano rifiutate di toglierlo. (R.P.)