Pakistan: i cristiani discriminati e perseguitati potranno trovare asilo in India
I cristiani del Pakistan, vittime di violenze, discriminazioni e persecuzioni, potranno
trovare accoglienza e asilo prolungato in India e ottenere la cittadinanza indiana:
è quanto ha deciso il Ministero dell’Interno indiano, includendo i fedeli di religione
cristiana e buddista nella lista delle minoranze religiose pakistane per le quali
viene concesso un visto di residenza di lungo termine (fino a 7 anni), finora limitato
solo ai pakistani indù e sikh. Come riferito all’agenzia Fides da fonti locali, la
decisione segue una richiesta giunta al Ministero federale indiano da Goa: le autorità
locali avevano segnalato la situazione di alcuni cristiani, originari di Goa ma di
nazionalità pakistana, che dal Pakistan volevano tornare nella loro terra di origine.
Prima del 1961, infatti, molti cittadini di Goa si recavano a Karachi per lavoro e,
pur essendo nati in India, acquisirono la cittadinanza pakistana. Il Ministero dell’Interno
indiano – riconoscendo la difficile condizione delle minoranze religiose in Pakistan
– ha accettato la domanda, emettendo un provvedimento di carattere generale, in deroga
agli accordi fra India e Pakistan, che prevedono per i cittadini pakistani il rilascio
di visti con scadenza a breve termine. La notizia è stata accolta con favore dalle
comunità cristiane in Pakistan (che costituiscono il 2% della popolazione) e anche
dalla Chiesa indiana, pronta a dare il suo contributo per l’accoglienza e il reinserimento
dei cristiani pakistani nel tessuto sociale indiano. (R.P.)