2011-08-31 14:32:47

Nigeria: 98 morti per le inondazioni ad Ibadan


“Un po’ di prevenzione si potrebbe pure fare” dice all'agenzia Misna padre Vincenzo Morrone, un missionario salesiano che di inondazioni a Ibadan ne ha viste tante. L’ultima ha colpito questa metropoli della Nigeria sud-occidentale a inizio settimana, causando almeno 98 vittime. Bayo Olukanni, un altro salesiano che vive a Ibadan, sostiene che oggi la situazione è migliorata. “Il livello dei torrenti e del fiume che vengono giù dalle colline – dice alla Misna – è molto più basso”. La speranza che il peggio sia passato, però, non cancella il dolore. Bayo racconta della morte di un dottore che lavorava in un ospedale gestito dalle suore domenicane, nella parte bassa della città. La sua casa è stata sommersa dall’acqua mentre era bloccato all’interno insieme con le due figlie. Ibadan è una metropoli di 10 milioni di abitanti estesa tutta in orizzontale – “è più grande del Cairo”, scherzano gli abitanti. In questi giorni torna a pagare un male molto comune in Africa. “I rifiuti – racconta padre Vincenzo – finiscono inevitabilmente nei torrenti: quando piove un po’ di più si intasa tutto e si allagano quartieri interi”. Alla Misna dicono che nella zona bassa della città, la più colpita, molte persone non hanno voluto lasciare le case e già oggi provano a ricominciare. Di sicuro, però, i danni sono stati ingenti. Secondo il quotidiano “This Day” soltanto l’università ha subito perdite per 10 miliardi di naira, circa 45 milioni di euro. Secondo padre Morrone, una devastazione simile non può spiegarsi con la stagione delle piogge, arrivata puntuale anche quest’anno, ma invece con la “cattiva amministrazione”. I poveri di Ibadan, sembra di capire, sono le prime vittime di un’economia debole e tutta centrata sul commercio. Continueranno a cercare lavoro nelle fabbriche di scarpe cinesi che sorgono più a sud, sulla via che porta a Lagos e al mare. (R.P.)







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