2011-08-31 14:32:31

Dagli Usa Campagna internazionale contro l’aborto: "40 giorni per la vita"


Una grande campagna di sensibilizzazione internazionale per invocare la fine delle pratiche abortive è stata lanciata per il prossimo autunno dal movimento ‘40 Giorni per la Vita’, attivo in oltre 300 sedi in tutto il mondo. Dal 28 settembre al 6 novembre prossimi la campagna di sensibilizzazione - che comprende il digiuno e la preghiera fuori dalle strutture dove si praticano gli aborti - si svolgerà per la precisione in 48 Stati dell’America, in sette province canadesi, in Australia, in Inghilterra, in Spagna e per la prima volta, anche in Germania e in Argentina. “Assistere alla crescita di questo movimento pro-life e al coinvolgimento di tantissime persone di tutte le età - ha spiegato il fondatore Shawn Carney - è stata una grande gioia e questo dimostra che la gente vuole reagire”. “ ‘40 Giorni per la Vita’ - ha proseguito Carney - non è altro che un invito fondato su alcuni principi basilari. È una dimostrazione pacifica proprio davanti a quei luoghi dove vanno perduti centinaia di bambini. È preghiera pacifica. È digiuno”. L’iniziativa è nata nel 2004 da un’idea di Carney, della moglie e di alcuni amici della cittadina di Bryan, nello Stato del Texas. Ben presto l’iniziativa è cresciuta a tal punto che è stata lanciata a livello nazionale nell’autunno del 2007, con 89 sedi negli Stati Uniti. Negli ultimi quattro anni più di 400 mila persone si sono incontrate per pregare e digiunare contro l’aborto e più di 13 mila congregazioni e movimenti ecclesiali sono stati coinvolti alla campagna ‘40 Giorni per la Vita’. Shawan Carney ha sottolineato che il successo crescente della campagna è dovuto al fatto che un numero sempre maggiore di persone è contrario all’aborto, ma anche al fatto che finora gli stessi non sapevano come far sentire la propria voce al di là del voto politico, quando si presentava l’occasione. Negli Stati dell’America - ha osservato Carney – “abbiamo sempre visto la soluzione all’aborto come qualcosa di cui discutere a Washington. È certamente vero e ne abbiamo certamente bisogno, ma credo che ‘40 Giorni per la Vita’ abbia aiutato ad aprire gli occhi della gente e a rendersi conto che gli aborti avvengono, purtroppo, a pochi passi da casa nostra. Si può fare qualcosa per impedire tutto questo - ha aggiunto - ma questo qualcosa deve essere basato sulla preghiera, deve essere pacifico e deve richiamare l’attenzione della gente con motivazioni forti”. Secondo i calcoli del movimento pro-life, grazie alla campagna avviata nel 2007, negli Stati Uniti sono stati salvati oltre 4 mila nascituri. (L.Z.)







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