Siria: messaggio del Patriarca cattolico Gregorios III ai musulmani per la fine del
Ramadan
Essere “costruttori di una società migliore in cui prevalga la civiltà della pace,
della fraternità e dell’amore tra le diverse e numerose confessioni che vivono le
une accanto alle altre da secoli”. Così il Patriarca greco-melkita cattolico di Damasco,
Gregorios III (Laham) scrive in un messaggio inviato alla comunità musulmana in occasione
della festa del Fitr, la rottura del digiuno, cioè la fine del mese del Ramadan, che
inizierà questa sera e si protrarrà per tre giorni. E purtroppo la festa non ferma
le violenze: all’uscita delle moschee oggi si registrano sette morti in varie città.
Il Patriarca ha ripercorso nella sua lettera anche gli eventi della cosiddetta “primavera
araba”: “Non abbiamo diritto di ignorare quelle voci – è l’appello che lancia ai governi
– il nostro mondo arabo ha bisogno di una rivoluzione intellettuale, spirituale e
sociale”, una rivoluzione che, però, precisa, non deve essere violenta. “Ci aspettavamo
che il mondo arabo si muovesse – riporta l'agenzia AsiaNews – per studiare i dolori
e le aspirazioni dei popoli, e che ci fossero interazioni con le rivoluzioni delle
giovani generazioni”. Gregorios III è comunque ottimista e convinto che non sia ancora
tardi per “prendere in considerazione seriamente tutti gli slogan echeggiati nelle
piazze per raccoglierli e fare un programma d’azione comune arabo e islamo-cristiano,
in vista di un mondo migliore per i nostri popoli”. L’auspicio è che “spariscano le
differenze sociali, confessionali ed etniche” e che si possano realizzare “le nostre
speranze di giustizia, uguaglianza, dignità, libertà religiosa e individuale” in cui
si combatta la corruzione e si aiutino i poveri e le vittime dell’ingiustizia, specialmente
nelle campagne e nelle zone sfavorite dalla natura o private della modernizzazione.
(A cura di Roberta Barbi)