Nigeria, "Situazione preoccupante”: l’arcivescovo di Jos parla dopo le ultime violenze
“Ancora una volta un dissapore tra due gruppi è sfociato in violenze e questo è preoccupante,
triste e pure imbarazzante”. Con queste parole mons. Ignatius Ayau Kaigama, arcivescovo
di Jos, esprime in un colloquio con l’agenzia Fides, tutta l’amarezza per le nuove
violenze che hanno colpito la sua città ieri sera. Secondo quanto riportano le agenzie
di stampa, un gruppo di musulmani che si apprestava a celebrare la fine del Ramadan
è stato attaccato da alcuni giovani cristiani in un quartiere della città della Nigeria
centrale. Secondo l'agenzia Misna, gli scontri avrebbero causato almeno 20 morti e
50 feriti. Mons. Kaigama che si trova ad Abuja per un incontro della Conferenza episcopale
della Nigeria, ricostruendo gli avvenimenti, avverte: “non ho tutti i dettagli, ma
sono queste le notizie che mi sono state riferite. Si è trattato di un dissapore tra
un gruppo di musulmani che si sta dirigendo in una particolare area, e un altro gruppo
di giovani cristiani che si recava nella stessa area per pregare. E’ nato un disaccordo
su a chi appartenesse quest’area, che purtroppo è sfociato nelle violenze che hanno
provocato morti, feriti e danni materiali, con la distruzione di diverse autovetture
e di altri veicoli”. Le autorità non hanno ancora diffuso un bilancio delle vittime.
In Nigeria la tensione rimane alta dopo l’attentato che ha colpito la sede dell’Onu
nella capitale federale Abuja. L’ultimo bilancio di questo attacco, commesso con un’autobomba,
è di 23 morti. Mons. Kaigama, riferendosi alla situazione della Nigeria, afferma:
“È veramente deprimente e pure imbarazzante, ogni giorno ricevere notizie di attacchi
con bombe e di violenze in diverse parti del Paese. Tutto questo è alquanto allarmante.
Questa situazione interpella in primo luogo le autorità civili che devono garantire
la sicurezza. Speriamo che qualcosa sia fatto con urgenza. I nigeriani si sentono
tristi e provano pure un sentimento di vergogna per le continue violenze. Come vescovi
continuiamo a rivolgere appelli alle autorità perché facciano il loro dovere e alla
popolazione perché adotti il dialogo come via per risolvere le controversie” conclude
l’arcivescovo di Jos. (R.P.)