2011-08-30 14:29:19

Bosnia-Erzegovina: per i vescovi i cattolici sono i più penalizzati dagli Accordi di Dayton


La pace in Bosnia potrebbe essere nuovamente a rischio a causa dell’incapacità della comunità internazionale di “assicurare giustizia e diritti umani per tutti”. A denunciarlo nei giorni scorsi in un’intervista all’agenzia Cns è stato mons. Ivo Tomasevic, segretario generale della Conferenza episcopale bosniaca, che ha confermato così le valutazioni espresse poco più di un mese fa dall’arcivescovo di Sarajevo, cardinale Vinko Puljic e da mons. Franjo Komarica, vescovo di Banja Luka nella Repubblica Serba di Bosnia (Sr). Secondo il presule gli accordi firmati a Dayton 1995 dopo tre anni di guerra, non sono riusciti a portare “una pace stabile e duratura” nel Paese, perché concepiti dalla comunità internazionale e non dal popolo bosniaco. Ad essere penalizzata è stata soprattutto la comunità cattolica, le cui condizioni sono peggiorate: solo il 3% dei 200mila cattolici fuggiti dall’attuale Repubblica Serba di Bosnia (Sr) hanno fatto rientro nelle proprie case, mentre le 40 parrocchie presenti nella capitale Sarajevo sono rimaste spopolate. “L’accordo di pace - ha detto mons. Tomasevic - ha fermato i combattimenti, ma solo perché è sceso a compromessi con l’ingiustizia e ha legalizzato la pulizia etnica delle fazioni più forti. A 16 anni di distanza la gente ancora non si sente sicura , perché sa di vivere in uno Stato in cui i crimini di guerra sono stati premiati, invece di essere contrastati e condannati”. Per il vescovo le modifiche portate nel 2001 agli accordi hanno contribuito solo a peggiorare la situazione dei cattolici a vantaggio della maggioranza musulmana che detiene le vere leve del potere in Bosnia e ha tutto l’interesse a conservare lo status quo. “L’assenza di soluzioni – ha quindi ammonito – rischia di radicalizzare gli animi”. Dagli 820mila censiti nei primi anni ’90 oggi essi sono ridotti a circa 400mila, pari al 9% della popolazione, più della metà della quale è musulmana e il 37% è serbo-ortodossa. (A cura di Lisa Zengarini)







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