Australia: leader cristiani, tra cui l’arcivescovo di Sydney, insieme in difesa del
matrimonio
Sta suscitando polemiche in Australia un progetto di legge sostenuto dal Partito
Laburista e dai Verdi che vuole modificare la definizione del matrimonio quale unione
tra un uomo e una donna per legalizzare le unioni omosessuali. Contro l’iniziativa
sono scesi in campo una cinquantina di leader religiosi cristiani che hanno lanciato
una campagna nazionale con un appello congiunto rivolto ai 226 membri del Parlamento
federale. Tra i firmatari anche l’arcivescovo cattolico di Sydney George Pell. Nella
missiva, il cui contenuto è stato diffuso dal quotidiano “The Australian” – essi respingono
l’argomento secondo il quale i sondaggi indicherebbero che la maggioranza dei cristiani
australiani non sarebbero contrari ai matrimoni omosessuali, affermando che “la difesa
dell’attuale definizione del matrimonio è fermamente sostenuta dalla grande maggioranza
dei credenti di altre fedi”. La missiva sottolinea l’importanza dell’istituto matrimoniale
per “la protezione dell’identità dei bambini e del loro diritto riconosciuto internazionalmente
di conoscere, vedere ed essere cresciuti da una madre e da un padre”. A sostegno della
loro posizione i leader cristiani australiani citano l’esempio dei recenti disordini
nel Regno Unito che, affermano, hanno visto come protagonisti soprattutto ragazzi
di famiglie dissestate senza una figura paterna. Quanto è accaduto, sottolinea quindi
la missiva, ha messo in evidenza i pericoli sociali che si corrono quando mancano
politiche volte a promuovere “un ambiente naturale e stabile” per i bambini. (L.Z.)