Argentina: concluso il IV Simposio sul dialogo tra ebrei e cristiani
Cristiani ed ebrei, pur nella diversità e nel riconoscimento delle identità, possono
guardarsi l’un l’altro con rispetto, fiducia e stima, riconoscendo reciprocamente
la presenza di quel Dio unico che si è rivelato ad Abramo, a Mosé, ai profeti e a
Gesù, ebreo di Nazareth in Galilea. Questo il cuore del IV Simposio internazionale
del dialogo ebreo-cristiano che si è concluso giovedì 25 agosto nella cittadella dei
Focolari Lia Brunet, in Argentina, come riportato dall’Osservatore Romano. L’edizione
2011 del Simposio è stata dedicata al tema “Identità e dialogo: un’esperienza che
continua” e vi hanno partecipato delegazioni da Israele, Italia, Svizzera, Stati Uniti,
Messico e Cile, che si sono confrontate con il presupposto di un dialogo costruttivo,
fondato sulla conoscenza reciproca, dalla quale nascono sentimenti di mutuo rispetto
e stima. I momenti salienti sono stati quelli delle testimonianze concrete del cammino
di convivenza e di dialogo interpersonale, che confermano come gli ebrei siano “fratelli
maggiori della fede”, come disse Giovanni Paolo II durante la sua storica visita alla
Sinagoga di Roma del 1986. Queste parole sono state riprese dal vescovo di Chascomús,
mons. Carlos Humberto Malfa, membro del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità
dei cristiani e presidente della Commissione episcopale argentina per l’ecumenismo
e le relazioni con gli ebrei, l’islam e le religioni, che ha ricordato come l’espressione
fosse già stata richiamata da Benedetto XVI nell’esortazione apostolica Verbum Domini.
(R.B.)