2011-08-29 14:28:55

Siria: l'opposizione ad Assad forma un Consiglio nazionale di transizione


Le opposizioni siriane hanno annunciato ieri da Ankara, in Turchia, la creazione di un Consiglio nazionale di transizione formato da 94 membri. Intanto, sul terreno non si arresta la dura repressione messa in atto dal regime: i blindati di Assad hanno assediato la città di Rastan e sono entrati ad Hit al confine con il Libano, mentre a Dyar al Azor sono 8 i civili morti. Il servizio di Cecilia Seppia:RealAudioMP3

A dare l’annuncio in diretta ieri mattina, da Ankara è la tv araba Al Jazeera: nella capitale Turca, le opposizioni siriane riunite per la seconda volta hanno dato vita ad un Consiglio nazionale di transizione. 94 membri e un presidente: Burhan Ghalioun, intellettuale dissidente e docente di Sociologia politica alla Sorbona, che vive in Francia. Quale la funzione e il valore di questo organismo? L'opinione di Eric Salerno, esperto di Medio Oriente del quotidiano “Il Messaggero”:

“Comincia ad essere un organismo che potrebbe avere un impatto su quello che sta succedendo in Siria, anche a livello diplomatico. Evidentemente quello che è accaduto in Libia lascia sperare anche i siriani su un possibile intervento della Comunità internazionale. Per quello che ho sentito fino ad ora dagli oppositori e da alcuni capi di questi movimenti di protesta, non si chiede e non si vuole alcun intervento militare straniero. Quello che loro vogliono è un intervento a livello diplomatico molto più sostenuto e pesante di quello che si è visto finora”.

La Turchia non si fida più di Assad, dice il presidente turco Abdullah Gul, mentre dal canto suo il premier Erdogan invoca la fine della repressione: nessun governo, afferma, può sopravvivere ricorrendo solo alla brutalità, l’unica soluzione è far tacere le armi e ascoltare il popolo. Questa presa di posizione di Ankara potrebbe creare nuovi rapporti e interessi nell’area mediorientale. Ancora Eric Salerno:

“La Turchia, da un paio di anni, si è spostata più verso i Paesi islamici, anche per colpa del rifiuto dell’Europa di 'incorporarla' nell’Unione. Per cui la Turchia, oggi, sta facendo un gioco di ‘rivalità’ anche nei confronti dell’Iran, ed ovviamente i suoi alleati occidentali – l’America in primis – vorrebbero una Turchia più forte, forse anche al posto dell’Egitto”.

Ma sul terreno è ancora il caos. I blindati governativi hanno sfondato la frontiera con il Libano alla conquista di Hit. Qui, testimoni riferiscono di forti esplosioni e continui colpi di artiglieria pesante. Le truppe del presidente hanno poi assediato la città di Rastan a caccia di disertori, per lo più si tratta di soldati. Altro fronte caldo la città di Dayr al Zor, non lontano dal confine con l’Iraq: gli attivisti riferiscono di otto morti nella notte e decine di feriti. Duri interventi delle forze di sicurezza anche a Duma e nei pressi di Damasco. (vv)







All the contents on this site are copyrighted ©.