La manovra ridisegnata dal vertice di Arcore. Ridotti i tagli agli enti locali. Preoccupazione
di Confcooperative
Due miliardi di euro in meno per i tagli agli enti locali. E' quanto stabilito nel
corso della riunione di maggioranza ad Arcore. Le risorse sarebbero reperite da una
rimodulazione dei vantaggi fiscali ed un intervento sulle pensioni. Scongiurato un
aumento dell’Iva. Giampiero Guadagni
E c’è preoccupazione
nel mondo delle cooperative per gli effetti della manovra, che va a ridurre i benefici
fiscali che queste aziende hanno. Alessandro Guarasci ha sentito il presidente di
Confcooperative Luigi Marino.
D.: Presidente
Marino, in questa manovra c’è una volontà politica di colpire le cooperative?
R.
– Non c’è dubbio, altrimenti non si spiegherebbe perché dopo tre interventi, negli
ultimi 10 anni, sul regime fiscale delle cooperative e anche sulla normativa civilistica
delle cooperative, dopo tre accordi, ad ogni finanziaria, in ogni momento delicato,
si tira fuori questo problema che tra l’altro si è ridotto a un piccolo cuoricino
di un carciofo che è stato sfogliato in passato.
D. – Che cosa pensate di fare
a questo punto, chiedete un incontro al governo, che cosa?
R. – Noi, abbiamo
chiesto un incontro al governo proprio questa mattina ma è sorprendente che in un
Paese civile come l’Italia in un vertice di maggioranza si assuma una decisione che
tocca milioni di soci e milioni di dipendenti senza assolutamente parlarne con le
categorie interessate e questo dopo tanti incontri nella sala verde, dopo tanti pourparler…
Lo abbiamo interpretato come un blitz, un blitz per non rispondere alle nostre osservazioni
molto motivate sul merito e sull’entità del provvedimento.
D. – Secondo lei
è a rischio il futuro della cooperazione in Italia?
R. – Non c’è dubbio. Se
il provvedimento dovesse essere preso, sarebbe paradossale: sono poche decine di milioni
di euro, nulla per lo Stato molto per il movimento cooperativo, che però inciderebbero
sulla struttura civilistica delle cooperative e quindi sull’essenza stessa delle cooperative.
Perplessi anche molti economisti, per il carattere non strutturale
del provvedimento e per i cambiamenti fatti nel vertice ieri di Arcore. Sentiamo Luigi
Vaciago, docente di economia politica alla Cattolica