Cessato allarme a New York dopo il passaggio dell’uragano Irene. 21 morti sulla
costa Est
21 vittime e quattro milioni di americani senza elettricità. Questo il bilancio del
passaggio dell’Urgano Irene, declassato a tempesta tropicale, sulla costa est degli
Stati Uniti. “L'emergenza non è ancora finita”, ha tuttavia spiegato il presidente
Obama elogiando i soccorsi, mentre il sindaco di New York, Bloomberg, respinge le
accuse dei Repubblicani per i quali sono stati spesi troppi soldi per un allarme infondato.
Intanto nella “grande mela” si tenta un ritorno alla normalità. Sentiamo Elena
Molinari:
Metropolitane
e treni ancora fermi; strade chiuse e quasi quattro milioni di persone senza elettricità.
Passata la tempesta, New York tira un sospiro di sollievo e conta i danni. Irene non
ha causato la distruzione che si temeva, ma ha lasciato comunque una scia di problemi
e di morte. A Manhattan i black out sono stati pochi e brevi, ma fuori città, nelle
zone residenziali di New Jersey, Connecticut e Pennsylvania, ci vorranno giorni per
riportare l’elettricità e l’acqua potabile a tutti. Una ventina di case a Long Island
sono state distrutte dalle onde, mentre a Manhattan il livello del mare ha superato
i muri di contenimento solo per poche ore. Ma se Irene - indebolitasi a tempesta tropicale
- è ormai lontana, i problemi non sono finiti: molti fiumi sono allagati e continuano
a creare disagi a case, a strade, a depuratori ed impianti elettrici. In Vermont ci
sono strade con due metri di acqua e nel nord dello Stato di New York centinaia di
persone hanno dovuto abbandonare le loro case invase dalle acque. Mentre si cominciano
a stimare i danni a 7 miliardi di dollari, la Borsa di New York annuncia che oggi
sarà aperta. Senza trasporti pubblici e con poca gente in ufficio, oggi New York riproverà
a ripartire.
Nigeria, emergenza alluvioni: oltre 20 vittime Emergenza
alluvioni in Nigeria. Le piogge, che si sono abbattute sulla regione dell’Ibadan,
nel sud-ovest del Paese, hanno causato la morte di almeno 23 persone, fra cui diversi
bambini. La protezione civile ha definito “grave” la situazione nelle zone colpite
dalle piogge, dove è in corso la distribuzione di generi alimentari e medicinali.
Filippine:
tifone provoca almeno 13 morti Il passaggio del tifone Nanmadol, nelle Filippine,
ha causato almeno 13 morti. La tempesta, che ha sferzato il nord del Paese e costretto
7 mila abitanti ad evacuare i villaggi, è arrivato nell’arcipelago giovedì con venti
che viaggiavano a 240 chilometri orari. Tra le vittime si contano almeno 5 bambini.
Oggi il tifone ha raggiunto l’isola di Taiwan, dove è stata disposta la chiusura di
scuole e uffici pubblici e l’evacuazione di circa 8 mila persone dalle zone montuose
del sud.
Giappone, Noda nuovo presidente del Partito Democratico È
il ministro delle Finanze uscente, Yoshihiko Noda, il nuovo presidente del
Partito Democratico nipponico e - probabilmente già da domani - il nuovo primo ministro
del Giappone, a seguito delle dimissioni di Naoto Kan. Dopo due votazioni interne
allo schieramento, Noda ha raccolto la maggioranza delle preferenze. Il cambiamento
ai vertici politici del Paese asiatico giunge a meno di sei mesi dal sisma/tsunami
dell'11 marzo e dall'emergenza nucleare di Fukushima. Sentiamo Marco Guerra:
“La lotta
è finita, ci sono molti compiti da svolgere e serve l’unità dei Democratici”. E’ un
appello all’impegno comune il primo atto di Yoshihiko Noda da presidente del partito
democratico attualmente al governo. In vista della nomina a premier del Giappone,
che avverrà nei prossimi giorni, Noda dovrà, infatti, ricomporre un Parlamento
diviso e le profonde spaccature nel partito se vuole essere più incisivo rispetto
ai predecessori. Il 54enne ex ministro delle Finanze è il sesto capo del governo a
guidare il Paese negli ultimi 5 anni. Dal 2006 nessun premier giapponese è rimasto
in carica più di un anno. Tante e impegnative le sfide che lo aspettano: affrontare
l'apprezzamento dello yen che minaccia le esportazioni, ideare una nuova politica
energetica, porre fine alla peggiore crisi nucleare dai tempi di Chernobyl e trovare
i fondi per la ricostruzione delle aree colpite dallo tsunami dell'11 marzo, considerato
la peggiore sciagura del Giappone dopo la seconda guerra mondiale. Per far fronte
a queste emergenze Noda dovrà trovare il sostegno dell'opposizione in Parlamento,
che controlla la Camera alta ed è in grado di bloccare i provvedimenti. Per questo
nei giorni scorsi Noda ha ventilato l'idea di una "grande coalizione" ma i due principali
gruppi d’opposizione mostrano freddezza su questa ipotesi.
Medio Oriente:
nuovo attentato a Tel Aviv Resta alta la tensione in Israele dopo un nuovo
attentato, che nella notte ha provocato sette feriti a Tel Aviv. Un ventenne palestinese
a bordo di un’auto ha travolto due persone e ne ha accoltellate altre cinque prima
di venire arrestato. Sempre ieri, nonostante la tregua siglata tra Israele e Hamas,
un altro razzo sparato da miliziani di Gaza ha raggiunto il sud di Israele senza provocare
vittime. Intanto, l’Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Unione Europea,
Catherine Ashton, è tornata a chiedere la liberazione di Gilad Shalit, il soldato
israeliano catturato nel 2006 da militanti di Hamas, e per il quale ieri si è tenuta
una manifestazione di solidarietà a Gerusalemme, in occasione del suo 25.mo compleanno.
Iraq:
attentato in moschea: decine di vittime È salito a 30 morti e 34 feriti il
bilancio dell’attacco suicida avvenuto ieri all'interno di una moschea sunnita a Baghdad.
Al-Qaeda ha rivendicato l’attentato in cui hanno perso la vita anche diversi bambini
e un deputato iracheno della provincia di Al Anbar.
Afghanistan Afghanistan
senza pace. Almeno 12 talebani sono morti in uno scontro a fuoco con i marines americani
nella provincia meridionale afghana di Helmand. Solo ieri un militare dell’Isaf è
stato ucciso dallo scoppio di un ordigno artigianale, portando ad 80 la cifra dei
soldati stranieri morti dall’inizio del mese, che diventa così l’agosto più cruento
dall’inizio dell’intervento nel 2001. E sempre ieri tre attentatori suicidi hanno
attaccato una base della Nato nel sud dell'Afghanistan, provocando il ferimento di
almeno cinque civili. Infine è tornato a farsi vivo il Mullah Omar, guida spirituale
dei talebani afghani, con un messaggio in cui ribadisce ancora una volta che non ci
sarà negoziato fino al ritiro completo “delle forze di invasione”, che l'Afghanistan
respinge l'idea di basi permanenti Usa sul suo territorio e che la prossima Conferenza
di Bonn sarà “inutile”.
Algeria In Algeria il gruppo terroristico
Aqmi, legato ad Al Qaida, ha rivendicato il duplice attentato suicida compiuto venerdì
contro l’Accademia militare di Cherchell. Nell’azione hanno perso la vita 18 persone.
Nigeria,
'Boko Haram' rivediaca attacco a sede Onu "Violazione dei diritti dei musulmani
e indifferenza nei confronti dei crimini commessi dal governo contro le popolazioni
nigeriane del nord". Con queste motivazioni il gruppo estremista islamico 'Boko Haram'
ha rivendicato, attraverso un suo portavoce, l’attacco di venerdì scorso alla sede
Onu di Abuja, capitale della Nigeria, in cui sono morte 23 persone e altre 73 sono
rimaste ferite. I Boko Haram da tempo accusano le forze nigeriane di rappresaglie
sproporzionate ai danni delle popolazioni dello Stato di Borno, la regione nordorientale
della Nigeria dove il gruppo ha la propria centrale operativa. (Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LV no. 241