Messico: aumentano le minacce dei narcotrafficanti contro i sacerdoti
Il settimanale dell'arcidiocesi di México “Desde la fe” denuncia la situazione di
numerosi sacerdoti in Messico “che vivono sotto la costante minaccia del narcotraffico,
a causa del loro lavoro all’interno di organizzazioni che difendono i diritti umani
o per aver denunciato abusi e crimini dei narcos”. Lo riferisce l'agenzia Fides. “Particolare
indignazione - si sottolinea - ha suscitato l’assassinio di un sacerdote cattolico
e di due seminaristi mentre uscivano da una chiesa nel sud del Paese: avevano osato
denunciare di fronte ai fedeli la violenza di un gruppo di narcotrafficanti”. Secondo
Manuel Corral, segretario per le relazioni pubbliche della Conferenza episcopale messicana,
“almeno mille dei 15mila sacerdoti del Messico sarebbero stati minacciati indirettamente,
e almeno 300 direttamente”. Il clero sarebbe maggiormente esposto nelle zone rurali,
“dove i trafficanti imperversano e lo Stato non arriva a far rispettare la legge”.
Il comunicato ricorda anche con rammarico Humberto Millán Salazar, giornalista, assassinato
nella città di Culiacán, a Sinaloa, ed esorta i fedeli ad impegnarsi a vivere nella
giustizia e nella pace, tanto desiderate nel Paese. (G.I.)