Il Papa all'Angelus: solo Dio può dare all'uomo la gioia che non passa, non bastano
successo e benessere
“Il cristiano segue il Signore quando accetta con amore la propria croce, che agli
occhi del mondo appare una sconfitta e una ‘perdita della vita’, sapendo di non portarla
da solo, ma con Gesù, condividendo il suo stesso cammino di donazione”: è quanto ha
detto oggi il Papa all’Angelus, a Castel Gandolfo. Quindi ha aggiunto: "quando la
realizzazione della propria vita è orientata solamente al successo sociale, al benessere
fisico ed economico, non si ragiona più secondo Dio, ma secondo gli uomini". Parlando
ai pellegrini di lingua tedesca, Benedetto XVI ha ricordato un pensiero di Sant'Agostino,
di cui oggi la Chiesa fa memoria: "Se tu vuoi avere gioia eterna, aggrappati a Colui
che è eterno". "Questo - ha proseguito - è il desiderio più profondo di ogni persona.
Solo Dio dona questa gioia eterna". Solo Lui "è in grado di soddisfare il nostro più
intimo anelito alla felicità eterna. Apriamoci al suo amore e cerchiamo la sua vicinanza
nella preghiera regolare e fiduciosa". Grande l'entusiasmo dei presenti, molti dei
quali giovani, che hanno ricreato l'atmosfera della Gmg di Madrid gridando: "questa
è la gioventù del Papa!". Di seguito le parole pronunciate da Benedetto XVI:
Cari
fratelli e sorelle, nel Vangelo di oggi, Gesù spiega ai suoi discepoli che
dovrà «andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei
sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Mt 16,21).
Tutto sembra capovolgersi nel cuore dei discepoli! Com’è possibile che «il Cristo,
il Figlio del Dio vivente» (v. 16), possa patire fino alla morte? L’apostolo Pietro
si ribella, non accetta questa strada, prende la parola e dice al Maestro: «Dio non
voglia, Signore; questo non ti accadrà mai» (v. 22). Appare evidente la divergenza
tra il disegno d’amore del Padre, che giunge fino al dono del Figlio Unigenito sulla
croce per salvare l’umanità, e le attese, i desideri, i progetti dei discepoli. E
questo contrasto si ripete anche oggi: quando la realizzazione della propria vita
è orientata solamente al successo sociale, al benessere fisico ed economico, non si
ragiona più secondo Dio, ma secondo gli uomini (v. 23). Pensare secondo il mondo è
mettere da parte Dio, non accettare il suo progetto di amore, quasi impedirgli di
compiere il suo sapiente volere. Per questo Gesù dice a Pietro una parola particolarmente
dura: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo» (ibid.). Il Signore insegna
che «il cammino dei discepoli è un seguire Lui, il Crocifisso. In tutti e tre i Vangeli
spiega tuttavia questo seguirlo nel segno della croce … come il cammino del "perdere
se stesso", che è necessario per l’uomo e senza il quale non gli è possibile trovare
se stesso» (Gesù di Nazaret, Milano 2007, 333). Come ai discepoli, così
anche a noi Gesù rivolge l’invito: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi
se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mt 16,24). Il cristiano segue il Signore
quando accetta con amore la propria croce, che agli occhi del mondo appare una sconfitta
e una "perdita della vita" (cfr vv. 25-26), sapendo di non portarla da solo, ma con
Gesù, condividendo il suo stesso cammino di donazione. Scrive il Servo di Dio Paolo
VI: "Misteriosamente, il Cristo stesso, per sradicare dal cuore dell'uomo il peccato
di presunzione e manifestare al Padre un'obbedienza integra e filiale, accetta … di
morire su di una croce" (Es. ap. Gaudete in Domino (9 maggio 1975), AAS 67, [1975],
300-301). Accettando volontariamente la morte, Gesù porta la croce di tutti gli uomini
e diventa fonte di salvezza per tutta l’umanità. Commenta San Cirillo di Gerusalemme:
«La croce vittoriosa ha illuminato chi era accecato dall’ignoranza, ha liberato chi
era prigioniero del peccato, ha portato la redenzione all’intera umanità» (Catechesis
Illuminandorum XIII,1: de Christo crucifixo et sepulto: PG 33, 772 B). Affidiamo
la nostra preghiera alla Vergine Maria e a Sant’Agostino, di cui oggi ricorre la memoria,
perché ciascuno di noi sappia seguire il Signore sulla strada della croce e si lasci
trasformare dalla grazia divina, rinnovando il modo di pensare «per poter discernere
la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (Rm 12,2). DOPO
L’ANGELUS
Sono lieto di rivolgere un augurio cordiale a Mons. Marcello
Semeraro, Vescovo di questa Diocesi di Albano, in occasione del suo 40° anniversario
di Ordinazione sacerdotale; e lo estendo, per la medesima ricorrenza, a Mons. Bruno
Musarò, che ho da poco nominato Nunzio Apostolico a Cuba, e a Mons. Filippo Santoro,
Vescovo di Petropolis, in Brasile, come pure a 17 sacerdoti oggi presenti. Il Signore
vi colmi di grazie, cari Confratelli! Je salue cordialement les pèlerins
francophones. Dans le texte de l’Évangile de ce jour, Jésus nous invite à nous mettre
à sa suite, en acceptant nous aussi de prendre notre croix. Ce chemin est exigeant,
car il demande une conversion permanente de notre cœur, en nous laissant modeler par
la volonté de Dieu. N’ayons pas peur de nous y engager, car c’est un chemin de vie
! Que la Vierge Marie nous y accompagne de sa présence maternelle ! Et que Dieu vous
bénisse ! Bon dimanche à tous ! I welcome the English-speaking pilgrims
and visitors present at this Angelus prayer, including those of Mary Mother of the
Poor Foundation, and young people from South Africa. I also greet the new students
of the Pontifical North American College. Dear Seminarians, do not be afraid to take
up the challenge in today’s Gospel to give your lives completely to Christ. Indeed,
may all of us be generous in our commitment to him, carrying our cross with faith
and courage. May God bless all of you! Ganz herzlich begrüße ich hier in
Castel Gandolfo alle Pilger und Besucher deutscher Sprache. Der heutige Sonntag fällt
mit dem Gedenktag des heiligen Augustinus zusammen. Daher möchte ich euch ein Wort
dieses großen Kirchenvaters mit auf den Weg geben: „Willst du ewig Freude haben, hange
Jenem an, der ewig ist." Glücklich sein ist der tiefste Wunsch jedes Menschen. Gott
allein schenkt diese unverlierbare Freude. Er vermag unsere innerste Sehnsucht nach
ewigem Glück zu stillen. Öffnen wir uns seiner Liebe, und suchen wir seine Nähe im
regelmäßigen und vertrauensvollen Gebet. Dazu geleite euch der Heilige Geist. Saludo
con afecto a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana,
en particular a los grupos provenientes de Argentina y Chile. La liturgia de este
domingo recuerda que es necesario tomar la cruz para seguir a Jesús, siendo dóciles
a la Palabra y dejándose transformar interiormente, para así saber distinguir siempre
cuál es la voluntad de Dios, es decir, lo que es bueno, lo que le agrada, lo perfecto
(cfr Rm 12,2). Que el Señor, por intercesión de la Virgen María, infunda su amor en
todos los corazones para que, haciendo más religiosa nuestra vida, aumente el bien
en nosotros y con constante solicitud lo conserve. Feliz domingo. Serdeczne
pozdrowienie kieruję do Polaków. W dzisiejszej liturgii św. Paweł wzywa: „przemieniajcie
się przez odnawianie umysłu, abyście umieli rozpoznać, jaka jest wola Boża: co jest
dobre, co Bogu przyjemne i co doskonałe". Niech ta odnowa dokonuje się w nas dzięki
wytrwałej współpracy z łaską Bożą. Niech Jego błogosławieństwo stale wam towarzyszy. [Un
cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Nella liturgia odierna San Paolo ci esorta: "trasformatevi
rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono,
a lui gradito e perfetto". Questo rinnovamento si realizzi in noi grazie alla perseverante
collaborazione con la grazia di Dio. La sua benedizione vi accompagni sempre.] Saluto
infine con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare gli aderenti al
movimento laicale somasco, con il Superiore Generale dell’Ordine, che celebra il quinto
centenario della liberazione dal carcere del Fondatore, san Girolamo Emiliani; come
pure le Suore Mantellate Serve di Maria di Pistoia, insieme con alcuni collaboratori
della loro missione nello Swaziland. Saluto i fedeli di Cremona, Pomezia, Gela e Chieve,
e della parrocchia romana di Santa Margherita Maria Alacoque, i ragazzi di Bergamo
e i cresimandi di Bassano del Grappa e della Val Liona, i catechisti di Varedo, e
la squadra di calcio della città di Marino. Saluto anche i membri dell’Associazione
"Amici di Papa Luciani", che ci seguono da Piazza San Pietro. Auguro a tutti
buona Domenica.