La Caritas svizzera: lottare contro povertà e xenofobia
È necessario trovare soluzioni nel campo della politica sociale e migratoria e nel
settore della cooperazione e dello sviluppo. È l’appello che la Caritas Svizzera lancia
al Parlamento e al Consiglio federale che usciranno vincitori dalle elezioni del prossimo
23 ottobre. In una nota diffusa oggi, la Caritas sottolinea tre sfide cruciali per
il Paese: al primo posto, l’importanza di “dimezzare la povertà in una nazione ricca
come la Svizzera. Ciò è possibile adottando misure politiche che favoriscano la formazione
dei lavoratori, moltiplicando le possibilità di integrazione sociale e professionale
per i disoccupati a lungo termine e stabilendo un regolamento giuridico equilibrato
per il sussidio sociale minimo”. D’altronde, continua la Caritas, “la politica di
lotta alla povertà non dovrebbe nemmeno permettere alla povertà stessa di instaurarsi”.
La politica sociale, quindi, “deve basarsi sugli investimenti per il futuro e non
limitarsi solo alle spese. Evitare la povertà, in fin de conti, è economicamente più
efficace che assumersene finanziariamente le conseguenze”. La seconda sfida che il
nuovo Parlamento dovrà affrontare, dice ancora la Caritas, è quella delle migrazioni,
in cui bisogna “evitare il propagarsi di discorsi xenofobi e smetterla di lesinare
sul diritto d’asilo”. Riguardo alla terza sfida, ovvero la riduzione del divario tra
nord e sud del Paese, la Caritas invita la futura amministrazione a conservare la
percentuale dello 0,5% del reddito nazionale lordo da destinare agli aiuti allo sviluppo.
Infine, la nota conclude: “La Caritas non fa raccomandazioni di parte. Piuttosto,
il suo obiettivo è di dare agli elettori dei criteri e delle informazioni sufficienti
perché possano valutare i candidati e i partiti cui dare il proprio voto”. (I.P.)