2011-08-27 15:36:02

I vescovi argentini: quando una donna è incinta non si parla di una vita ma di due


La Chiesa argentina ha riconfermato con un documento la sua posizione a favore del diritto alla vita, respingendo le proposte di legge che promuovono la legalizzazione dell'aborto, e ha chiesto inoltre che la discussione su questa delicata questione non provochi “divisione nella società argentina”, ma anzi dovrebbe eliminare “tutte le forme di violenza e aggressione”. Lo riferisce l’agenzia Fides. In una dichiarazione del Comitato permanente della Conferenza Episcopale, presieduto dal cardinale Jorge Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, i vescovi hanno ribadito che "l'aborto non è mai una soluzione" e hanno ricordato che "quando una donna è incinta, non si parla di una vita, ma di due" e "entrambe devono essere preservate e rispettate". I vescovi, riunitisi la scorsa settimana, nella dichiarazione giudicano positivamente la decisione del governo di estendere il beneficio del "Contributo Universale per il figlio" (assegno familiare) alle donne in gravidanza a partire dal terzo mese, e la interpretano come un gesto a difesa del valore della vita umana. "Apprezziamo le iniziative recentemente intraprese in materia di protezione della vita nelle donne in gravidanza. Si tratta di una priorità assoluta per proteggere le mamme in attesa, in particolare coloro che sono in uno stato di marginalità sociale o di gravi difficoltà al momento della gravidanza" si legge nella dichiarazione dei vescovi intitolata "Non una vita, ma due". Per evitare il ripetersi di un clima conflittuale come quello che ha caratterizzato il dibattito sulla legge sul cosiddetto “matrimonio tra omosessuali”, la Chiesa chiede che i termini usati nella discussione sulla depenalizzazione dell'aborto "devono avere il massimo rispetto, eliminando ogni forma di violenza e di aggressione, in quanto questi atteggiamenti non sono all'altezza del valore e della dignità che promuoviamo". Mostrandosi disposti ad "ascoltare, seguire e capire ogni situazione", i vescovi affermano che "una decisione legislativa che consideri come positiva la depenalizzazione dell'aborto avrebbe delle conseguenze legali, culturali ed etiche". Inoltre la legge, come base del sistema giuridico, ha "un senso pedagogico per la vita della società.







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