Ex allievi del Papa a Castel Gandolfo: si parla della testimonianza dei giovani a
Madrid
Sono ripresi questa mattina, sabato 27 agosto, alla presenza di Benedetto XVI, i lavori
del tradizionale seminario estivo del cosiddetto Ratzinger Schülerkreis, il gruppo
degli ex allievi di Joseph Ratzinger, riuniti da giovedì scorso nel centro Mariapoli
di Castel Gandolfo. L’incontro si è svolto oggi nella Sala della Rocca, del Palazzo
pontificio della cittadina laziale. È stata la sofferenza di un’intera generazione
a emergere sin dalle prime battute di questo annuale incontro. «La sofferenza della
generazione degli anziani - spiega all’Osservatore Romano il cardinale arcivescovo
di Vienna Christoph Schönborn durante una pausa dei lavori - testimoni di un tempo
florido per la Chiesa e costretti oggi a vivere lo spopolamento delle parrocchie.
Una vera iniezione di rinnovata speranza è venuta, anche per noi, dalla recente Giornata
mondiale della gioventù a Madrid. Abbiamo riflettuto su questo evento, soprattutto
su quanto questi giovani hanno dimostrato».
A colpire di più i 40 studiosi,
ex allievi di Papa Ratzinger, è stata soprattutto la sensazione di aver colto in questi
ragazzi la consapevolezza di essere addirittura «una minoranza rispetto all’universo
giovanile - ha detto il cardinale - immerso oggi in un clima relativista e poco incline
alla dimensione spirituale. L’aspetto positivo è che essi hanno però mostrato la tenace
volontà di testimoniare la loro fede proprio in questo ambiente, tra i loro coetanei».
Definiti ormai «la generazione di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI», essi sono
visti come l’espressione della «nuova tappa del cammino della Chiesa. Questo — aggiunge
il porporato — è stato sottolineato durante i nostri lavori: il loro essersi messi
senza esitazione al fianco del Papa. Soprattutto da quando lo hanno visto mettersi
al centro del “Cortile dei gentili” e mostrare una straordinaria apertura, molto più
di quanto si pensasse». Tra gli obiettivi dell’incontro degli ex allievi, il cardinale
ha citato la riflessione sulle modalità di diffusione della fede «in una società secolarizzata
ma che si mostra in attesa di ricevere di nuovo il messaggio del Vangelo».